Concetti Chiave
- Il fallimento elettorale di De Gasperi porta a una crisi interna alla DC, ma non alla sua dissoluzione.
- Dal 1957 al 1960, la DC si orienta verso coalizioni di centro-destra, includendo il controverso MSI.
- Ferdinando Tambroni forma un governo democristiano con l'appoggio del MSI, suscitando critiche.
- La decisione di Tambroni di permettere un congresso MSI a Genova provoca una rivolta popolare.
- La rivolta costringe Tambroni a dimettersi e il MSI a rinunciare al congresso a Genova.
Indice
Crisi politica nella DC
L’insuccesso dell’operazione elettorale precedente porta alla crisi di De Gasperi all’interno della DC, ma non la crisi della DC stessa.
A questo punto, allora, si apre un secondo ciclo politico.
Formazione di nuove coalizioni
Tra il 1957 e il 1960 la DC sembra orientarsi verso la formazione di maggioranze di centro-destra.
Le coalizioni di questo periodo includono il Movimento Sociale Italiano (MSI), partito fondato da ex membri della Repubblica Sociale Italiana; il MSI si presenta come un partito che si fa portatore degli ideali del passato regime fascista.
Governo Tambroni e tensioni
Il Presidente della Repubblica, il democristiano Giovanni Gronchi dà a Ferdinando Tambroni, un esponente democristiano, l’incarico di formare un nuovo governo.
Tambroni decide di costituire un governo di soli democristiani e di avvalersi dei voti dei parlamentari del MSI al momento del voto di fiducia (l’MSI era visto male perché contro le basi ideali su cui era nata la Repubblica).Rivolta popolare a Genova
La situazione politica si fa critica quando Tambroni concede al MSI di tenere il suo congresso a Genova, nonostante l’opposizione dei partiti democratici della città.
Esplode così una rivolta popolare a Genova dal 30 giugno al 2 luglio del 1960.
Alla fine il MSI decide di non tenere il suo congresso a Genova; mentre Tambroni è costretto a dimettersi.