Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel marzo 1848, Venezia si liberò dal controllo austriaco proclamando la Repubblica di Venezia dopo un'insurrezione popolare.
  • Nel 1849, dopo la sconfitta piemontese a Novara, il presidente Daniele Manin decise di resistere agli Austriaci che avanzavano.
  • Venezia decretò la resistenza a oltranza il 2 aprile 1849, conferendo a Manin poteri illimitati per affrontare l'assedio austriaco.
  • Nonostante la strenua difesa della fortezza di Marghera e del ponte ferroviario, la città soffrì per il blocco e la mancanza di rifornimenti.
  • Il 22 agosto 1849, dopo un intenso bombardamento e isolamento, Venezia fu costretta ad arrendersi e tornò sotto il dominio austriaco.

Indice

  1. La ribellione di Venezia
  2. La resistenza disperata
  3. Il crollo della difesa
  4. La resa inevitabile

La ribellione di Venezia

Bisogna premettere che il 22 marzo 1848, Venezia aveva cacciato gli Austriaci a seguito di un’insurrezione popolare ed era stata proclamata la Repubblica di Venezia, libera da giogo austriaco. Quando l’anno successivo a Venezia giunse la notizia che l’esercito piemontese di Carlo Alberto era stato sconfitto dagli Austriaci a Novara (23 marzo 1849), il presidente della repubblica veneziana, Daniele Manin, convocò immediatamente l’Assemblea e dopo aver dichiarato che la situazione della città era ormai disperata, si rivolse ai rappresentati della Repubblica, chiedendo loro se fossero disposti a resistere agli Austriaci che stavano avanzando. La risposta fu affermativa all’unanimità. Infatti gli Austriaci avevano già occupato Mestre e stavano inviando verso Venezia grandi contingenti di artiglieria.

La resistenza disperata

Con un apposito decreto del 2 aprile 1849, fu stabilito che Venezia avrebbe resistito ad ogni costo e il presidente Manin fu investito di poteri illimitati. La deliberazione fu pubblicata immediatamente affinché tutti i Veneziani ne venissero a conoscenza e una copia fu inviata al generale austriaco Haynau che, dopo aver represso la rivolta di Brescia, si stava ormai dirigendo verso Venezia.

Il crollo della difesa

Il primo attacco austriaco ebbe luogo alla fortezza di Marghera e venti giorni di bombardamenti ridussero la cittadella in un cumulo di macerie. I difensori della fortezza dovettero fuggire e si ritirarono sul ponte che unisce la città alla terraferma, oggi utilizzato dalla ferrovia. Per tre mesi, sul ponte trasformato in fortezza, i Veneziani riuscirono a respingere gli attacchi austriaci. Nonostante questo, però, la situazione di Venezia si faceva ogni giorno più grave. Fra l’altro, il generale Haynau aveva dato ordine di bloccare la laguna dal mare e per terra, dato che tutto il Veneto era già in mano austriaca. Pertanto la città non aveva alcun mezzo per potersi rifornire, né di viveri, né di munizioni. Inoltre ad aggravare una situazione già così precaria, si aggiunse lo scoppio del colera.

La resa inevitabile

Nel luglio, gli Austriaci decisero di dare inizio ad un attacco senza precedenti e per tre settimane Venezia subì un tremendo bombardamento. I Veneziani non si persero però di coraggio perché correva voce che Garibaldi con i suoi volontari sarebbero giunti da un momento all’altro per aiutarli. Inoltre, Daniele Manin aveva promesso che ben presto la flotta veneziana sarebbe intervenuta per cercare di rompere il blocco austriaco. Tuttavia, un mese dopo, la situazione diventò ancor più disperata perché la flotta veneziana non era in grado di affrontare quella nemica mentre i viveri e le munizioni scarseggiavano sempre più. Inoltre si venne a sapere che Garibaldi non sarebbe accorso in aiuto ai Veneziani. Per questi motivi, il 22 agosto, dopo cinque mesi di lotta Venezia fu costretta ad arrendersi. Come conseguenza, Venezia ritornò sotto il dominio austriaco e Daniele Manin, con i sostenitori della resistenza, dovettero prendere la via dell’esilio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'evento che ha portato Venezia a dichiarare la resistenza contro gli Austriaci nel 1849?
  2. La resistenza di Venezia è stata dichiarata dopo che l'esercito piemontese di Carlo Alberto è stato sconfitto dagli Austriaci a Novara il 23 marzo 1849, portando il presidente Daniele Manin a chiedere all'Assemblea se fossero disposti a resistere.

  3. Quali misure sono state adottate da Venezia per resistere agli attacchi austriaci?
  4. Venezia ha emesso un decreto il 2 aprile 1849 per resistere ad ogni costo, conferendo a Daniele Manin poteri illimitati e informando i cittadini e il generale austriaco Haynau della decisione.

  5. Quali difficoltà ha affrontato Venezia durante l'assedio austriaco?
  6. Venezia ha affrontato gravi difficoltà, tra cui il blocco della laguna, la mancanza di rifornimenti di viveri e munizioni, e lo scoppio del colera, aggravando ulteriormente la situazione.

  7. Quali speranze nutrivano i Veneziani durante l'assedio e come si sono evolute?
  8. I Veneziani speravano nell'arrivo di Garibaldi e dei suoi volontari e nell'intervento della flotta veneziana per rompere il blocco, ma queste speranze sono svanite quando si è saputo che Garibaldi non sarebbe arrivato e la flotta non era in grado di affrontare quella nemica.

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