Concetti Chiave
- L'unificazione italiana, guidata dai Piemontesi, ignorò le differenze regionali e impose leggi inadatte al Sud, generando malcontento e percezione di invasione.
- Il brigantaggio emerse come risposta al dominio piemontese, aggravato da tasse come quella sul macinato e dalla leva obbligatoria, sottraendo risorse vitali alle famiglie del Sud.
- L'analfabetismo e la diversità linguistica erano prevalenti, soprattutto nel Sud, e l'unificazione linguistica fu raggiunta solo successivamente con la televisione.
- L'arretratezza agricola e il clientelismo malavitoso erano diffusi nel Sud, con latifondi che sfruttavano i lavoratori, a differenza del sistema mezzadrile del Centro-Nord.
- La nuova Italia unita soffriva di scarse infrastrutture e sviluppo industriale, con malattie endemiche diffuse a causa delle precarie condizioni sanitarie e nutrizionali.
Indice
L'unificazione italiana e le sue conseguenze
Un’Italia unita dai Piemontesi, che non erano in grado di comprendere le differenze sostanziali che c’erano tra una regione e l’altra, ma non fecero altro che riversare il loro modo di governare e le loro leggi a tutta l’Italia.
Leggi troppo squilibrate per essere applicate anche al Sud: Le popolazioni del meridione inoltre non presero in buona considerazione i Piemontesi, iniziando a vederli come un ennesimo invasore, un nuovo straniero che sostituiva i vecchi regnanti Borbonici.
Questo determinava la considerazione dei Piemontesi come quella di usurpatori delle libertà, e le vecchie dinastie, tra cui quella dei Borboni, fecero leva sul malcontento della popolazione per spingere i popoli del Sud alla rivolta.
Il brigantaggio e le sue cause
Alla base di tutto ciò si sviluppa un fenomeno che diventò una vera e propria piaga, che è quello del brigantaggio: i briganti erano semplicemente persone del popolo che insorgevano contro i Piemontesi e le loro leggi, tra cui:
- La tassa sul macinato, che andava a colpire profondamente le popolazioni meridionali ancora attaccate ad un sistema latifondistico arretrato, di piccole proprietà contadine, guadagnando solo quanto bastava per il sostentamento dei propri famigliari;
- Leva obbligatoria, che diventando tale anche nel Sud, allontanò una grossa parte di forza lavoro\manodopera indispensabile per le famiglie contadine;
Le conseguenze furono che, per la fame, molti si diedero alla “macchia”, cioè si nascosero sulle montagne e i Borboni continuavano a fomentare quest’odio nella speranza di un’insurrezione contro il Piemonte, per poi riprendere il governo dell’Italia Meridionale.
Questo fenomeno fu difficile da estirpare, e l’esercito piemontese combatté molto, fu come una nuova guerra per loro, che fu affrontata anche con un notevole dispendio di vite umane.
Analfabetismo e diversità linguistiche
Un altro grande problema era quello dell’analfabetismo, che per l’80% era concentrato nel Sud e nelle campagne. Inoltre c’erano forti diversità linguistiche, non c’era un italiano comune per tutti, diciamo che l’unificazione linguistica avviene definitivamente attraverso la televisione di stato, molto più efficace del lavoro della scuola, che per estirpare l’analfabetismo ha dovuto lavorare a lungo.
Arretratezza economica e sociale del Sud
C’era inoltre una situazione di arretratezza delle campagne, che era molto diversa: nel Centro-Nord c’era il lavoro mezzadrile, cioè una metà delle coltivazioni del mezzadro doveva essere consegnata al padrone, l’altra metà veniva utilizzata per un piccolo commercio (e dava quindi la possibilità ai lavoratori di comprare altri beni al posto del cibo, e magari diventare loro stessi proprietari terrieri). Invece nel latifondismo al Sud c’era uno sfruttamento totale, cioè chi lavorava, lavorava solamente per mangiare, tutto ciò che produceva doveva essere riconsegnato al proprietario, tranne una piccola parte di raccolto che veniva trattenuta per dar da mangiare alla propria famiglia. Di conseguenza nel Sud si sviluppa molto di più un certo clientelismo malavitoso. C’erano anche piccole proprietà, ma di solito queste erano poco produttive, avevano bassissime rendite per ettaro e ciò non gli permetteva di avere lunga vita. Il brigantaggio durò fino al 1865 e fu forte, per i primi 5 anni dell’Unità, fu difficilissimo dare fine a questo fenomeno, e per questa causa morirono più di 50.000 persone. Nei territori del Sud poi il brigantaggio divenne ancora più difficile da estirpare in quanto si saldò con la mafia, quindi con il clientelismo malavitoso di quelle zone.
Problemi sanitari e industriali
Inoltre abbiamo anche condizioni sanitarie molto precarie come malattie endemiche determinate dalla denutrizione, come il rachitismo, tubercolosi e pellagra.
Un altro problema grosso di quest’Italia appena unita era la modesta viabilità e sviluppo industriale, che era praticamente assente, se non per una proto-industria tessile, molto più vicina all’artigianato che all’industria vera e propria che si era sviluppata comunque solamente nel Nord-Italia.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali difficoltà incontrate dall'Italia unita sotto il governo piemontese?
- Come reagirono le popolazioni del Sud Italia all'unificazione sotto il governo piemontese?
- Quali furono le cause principali del brigantaggio nel Sud Italia?
- Quali erano le condizioni socio-economiche nel Sud Italia dopo l'unificazione?
- Quali furono le differenze economiche tra il Nord e il Sud Italia dopo l'unificazione?
Le difficoltà principali includevano l'imposizione di leggi piemontesi non adatte al Sud, il malcontento delle popolazioni meridionali che vedevano i Piemontesi come invasori, e il fenomeno del brigantaggio come risposta alle tasse e alla leva obbligatoria.
Le popolazioni del Sud reagirono con ostilità, vedendo i Piemontesi come nuovi invasori e usurpatori delle libertà, e furono spinte alla rivolta dalle vecchie dinastie come i Borboni.
Le cause principali del brigantaggio furono la tassa sul macinato, la leva obbligatoria che sottraeva forza lavoro alle famiglie contadine, e il malcontento fomentato dai Borboni.
Il Sud Italia soffriva di analfabetismo diffuso, arretratezza agricola con un sistema latifondistico sfruttatore, e condizioni sanitarie precarie con malattie endemiche.
Il Nord aveva un sistema mezzadrile che permetteva un certo commercio e sviluppo, mentre il Sud era caratterizzato da un latifondismo sfruttatore e una proto-industria tessile limitata, con scarsa viabilità e sviluppo industriale.