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Concetti Chiave

  • Nel 1848, dopo le cinque giornate di Milano, si formò un governo provvisorio che chiese l'intervento di Carlo Alberto di Sardegna contro gli austriaci.
  • La prima guerra d'indipendenza italiana iniziò il 23 marzo 1848, con l'entrata di Carlo Alberto a Milano, accolto con freddezza dalla popolazione.
  • Nonostante alcune vittorie iniziali, Carlo Alberto non sfruttò il vantaggio militare, concentrandosi sull'annessione del Lombardo-Veneto al Regno di Sardegna.
  • Il papa e altri sovrani italiani ritirarono le truppe, temendo di combattere solo per la gloria dei Savoia, lasciando Carlo Alberto isolato.
  • La sconfitta a Custoza e il ritorno degli austriaci a Milano segnarono il fallimento dell'iniziativa, celebrata dalla marcia di Radetzky di Johann Strauss.

Indice

  1. Il governo provvisorio di Milano
  2. L'inizio della prima guerra d'indipendenza
  3. Le difficoltà di Carlo Alberto
  4. La dinastia dei Savoia
  5. Il ritiro delle truppe papali
  6. La marcia di Radetzky

Il governo provvisorio di Milano

Dopo l'avvento delle cinque giornate di Milano, in questa città si costituì un governo provvisorio, che invocò l'intervento del re di Sardegna Carlo Alberto per portare a termine la guerra contro gli austriaci. Questa soluzione fu fortemente sostenuta dai moderati perchè la discesa in campo del re di Sardegna avrebbe tolto ai democratici e ai repubblicani la guida del movimento di indipendenza (durante le Cinque giornate si era costituito un consiglio di guerra a maggioranza democratica e capeggiato da Carlo Cattaneo).

L'inizio della prima guerra d'indipendenza

Dopo molte esitazioni, il 23 marzo 1848, Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria e il 26 entrò a Milano accolto freddamente dalla popolazione, che diffidava dell'intervento del re.

Iniziava così la prima guerra d'indipendenza.

A sostegno dei piemontesi accorsero dalla Toscana, dallo Stato della chiesa, dal Regno delle Due Sicilie sia truppe regolari inviate dai sovrani, sia volontari armati. L'obiettivo dell'indipendenza dall'Austria e dell'unificazione dell'Italia sembrava a portata di mano.

Le difficoltà di Carlo Alberto

L'illusione durò poco. Le truppe di Carlo Alberto vinsero due battaglie, a Goito e a Peschiera, ma il re non seppe approfittare del vantaggio acquisito e si preoccupò più di preparare l'annessione del Lombardo-Veneto al Regno di Sardegna che di ottenere una definitiva vittoria militare. Gli austriaci ebbero quindi il tempo di riorganizzarsi, mentre tra gli altri sovrani d'Italia si diffondeva il fondato timore di essere stati trascinati a combattere per la gloria di casa Savoia e non per la nascita della Federazione italiana.

La dinastia dei Savoia

La dinastia dei Savoia ottenne il titolo regale nel 1747 quando, con la pace di Utrecht, annesse il Regno di Sicilia. Nel 1720 i Savoia accettarono di scambiare il Regno di Sicilia con quello di Sardegna. Da quel momento col nome di Regno di Sardegna si indicano tutti i possedimenti di casa Savoia, che nelle guerre del Settecento si ampliarono fino a comprendere, alla vigilia dell'Unità d'Italia, la Sardegna, la Liguria, il Piemonte, la Valle d'Aosta, la Savoia e Nizza.

Il ritiro delle truppe papali

In questa situazione di ambiguità e di stallo che si era formata durante la prima guerra d'indipendenza, il papa decise di ritirare le sue truppe, dichiarando che non poteva continuare una guerra contro l'impero cattolico degli Asburgo. Leopoldo di Toscana e Ferdinando II ne seguirono immediatamente l'esempio. Carlo Alberto, rimasto isolato, fu sconfitto a Custoza, presso Verona, e dovette riportare le sue truppe oltre il Ticino. Nel timore che Milano riprendesse l'iniziativa democratica, abbandonò la città nelle mani degli austriaci e del maresciallo Radetzky, che il 5 agosto vi rientrava in trionfo.

La marcia di Radetzky

La celebre marcia di Radetzky, sul ritmo della quale anche gli italiani scandiscono il tempo battendo le mani e che costituisce il pezzo conclusivo del concerto di Capodanno che si ripete a Vienna ogni anno, fu composta da Johann Strauss ed eseguita la prima volta il 31 agosto 1848 per celebrare la vittoria contro gli insorti italiani e il rientro del generale in Milano.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo di Carlo Alberto nella Prima guerra d'Indipendenza italiana?
  2. Carlo Alberto, re di Sardegna, dichiarò guerra all'Austria il 23 marzo 1848, ma non riuscì a capitalizzare le vittorie iniziali, concentrandosi più sull'annessione del Lombardo-Veneto che su una vittoria definitiva.

  3. Quali furono le reazioni delle altre potenze italiane durante la guerra?
  4. Le truppe di Toscana, Stato della Chiesa e Regno delle Due Sicilie inizialmente supportarono i piemontesi, ma il papa, Leopoldo di Toscana e Ferdinando II ritirarono le loro truppe, temendo di combattere per la gloria dei Savoia.

  5. Come si concluse la Prima guerra d'Indipendenza?
  6. La guerra si concluse con la sconfitta di Carlo Alberto a Custoza, il ritiro delle truppe oltre il Ticino e la riconquista di Milano da parte degli austriaci guidati dal maresciallo Radetzky.

  7. Qual è l'importanza della marcia di Radetzky?
  8. La marcia di Radetzky, composta da Johann Strauss, celebra la vittoria austriaca contro gli insorti italiani e il ritorno trionfale del generale a Milano, ed è eseguita ogni anno nel concerto di Capodanno a Vienna.

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