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Concetti Chiave

  • Nel 1923, Reza Khan depone lo shah e fonda la dinastia Pahlavi, instaurando un regime dittatoriale in Persia, poi ribattezzata Iran nel 1935.
  • Reza Khan emula la modernizzazione della Turchia, centralizzando il potere e riformando l'esercito con la coscrizione obbligatoria.
  • Le riforme di Reza Khan riducono il potere delle autorità religiose sciite e introducono un sistema giuridico laico, estromettendo i mujtahid dai tribunali.
  • La laicizzazione, tra cui il divieto del velo femminile, è criticata dai mujtahid e si scontra con l'influenza economica occidentale, soprattutto nel settore petrolifero.
  • L'insoddisfazione economica e il sentimento antioccidentale alimentano l'opposizione religiosa, specialmente nelle aree rurali, contro il regime di Reza Khan.

Indice

  1. La salita al potere di Reza Khan
  2. Riforme e modernizzazione di Reza Khan
  3. Critiche e opposizione al regime

La salita al potere di Reza Khan

In Persia, dopo un periodo di semianarchia iniziato nel 1911, il paese sembra sul punto di diventare una colonia sotto il completo controllo russo-britannico. Ma nel 1923 Reza Khan (1877-1944), un comandante militare persiano, depone lo shah, assume il potere e nel 1925 si proclama nuovo shah di Persia, fondando la dinastia Pahlavi e controllando lo Stato persiano (che dal 1935 assume il nome di Iran) in forma dittatoriale con il determinante sostegno dell'esercito.

Riforme e modernizzazione di Reza Khan

Il modello di Reza Khan è la Turchia di Mustafà Kemal. Anche egli procede attuando un piano di centralizzazione e modernizzazione del paese riformando l'esercito con l'introduzione della coscrizione obbligatoria e soprattutto riducendo drasticamente il potere dei mujtahid sciiti, cioè delle massime autorità religiose islamiche dell'area. Nel 1928 introduce nuovi codici giuridici che non si uniformano alla Sharia (il codice etico islamico). Tra il 1932 e il 1936 viene riorganizzato il sistema dei tribunali, nei quali devono operare solo giudici laici dotati di una laurea in giurisprudenza rilasciata dall'Università di Teheran; quindi dai tribunali sono estromessi del tutto i mujtahid che invece in precedenza vi svolgevano un ruolo cruciale. Tra il 1934 e il 1935 una riforma del sistema educativo sottrae scuole e università al controllo delle autorità religiose. Altre norme, modellate su quelle turche proibiscono fra l'altro l'uso del velo femminile nel 1936.

Critiche e opposizione al regime

La laicizzazione e l'occidentalizzazione provocano molte critiche specie tra i mujtahid, queste critiche si uniscono a quelle relative alla politica economica attuata da Reza Khan. In effetti il punto debole del suo regime è il settore economico che continua a essere dominato da compagnia imprenditoriali occidentali. La questione è particolarmente evidente nel settore petrolifero. I primi giacimenti sono scoperti nel 1908; nel 1915 vengono costruite le raffinerie di Abadan che sono controllate da compagnie straniere soprattutto britanniche. Curiosamente si ripropone una situazione che si è già presentata nella Persia del tardo Ottocento. Contro il regime autocratico del nuovo shah l'opposizione di chi critica la subalternità economica di occidentali si salda con l'opposizione dei mujtahid sciiti che considerano la legislazione laicizzante come un vero e proprio sacrilegio. Poiché gran parte della popolazione, specie di quella che abita nelle aree rurali, ricava scarsi benefici dalle riforme introdotte dal nuovo shah, il senso di insoddisfazione che ne deriva tende a esprimersi con la voce della protesta religiosa antioccidentale che si indirizza sia contro gli imperialisti stranieri i quali, secondo quanto sostenuto da intellettuali e mujtahid, sfruttano senza alcuna contropartita le risorse dell'Iran, sia contro il potere di uno shah che non vuole rispettare i precetti coranici.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme attuate da Reza Khan in Persia?
  2. Reza Khan attuò un piano di centralizzazione e modernizzazione, riformando l'esercito con la coscrizione obbligatoria, riducendo il potere dei mujtahid sciiti, introducendo nuovi codici giuridici non conformi alla Sharia, riorganizzando il sistema dei tribunali con giudici laici e riformando il sistema educativo sottraendolo al controllo religioso.

  3. Quali furono le reazioni alle riforme di Reza Khan?
  4. Le riforme di laicizzazione e occidentalizzazione provocarono critiche, specialmente tra i mujtahid sciiti, che le consideravano sacrileghe. L'opposizione si unì a quella contro la subalternità economica agli occidentali, con proteste antioccidentali e religiose.

  5. Qual era il punto debole del regime di Reza Khan?
  6. Il punto debole del regime di Reza Khan era il settore economico, dominato da compagnie occidentali, in particolare nel settore petrolifero, dove le risorse erano sfruttate senza contropartite per l'Iran.

  7. Come reagì la popolazione rurale alle riforme di Reza Khan?
  8. Gran parte della popolazione rurale trasse scarsi benefici dalle riforme, esprimendo insoddisfazione attraverso proteste religiose antioccidentali, critiche sia agli imperialisti stranieri sia al potere dello shah che non rispettava i precetti coranici.

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