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Concetti Chiave

  • La frammentazione politica ed economica limitava il mercato interno, complicando i commerci tra le regioni italiane.
  • Le vie di comunicazione erano inefficienti, con una rete ferroviaria limitata che ostacolava lo sviluppo industriale.
  • I governi preunitari investivano poco nello sviluppo economico, con il Piemonte come eccezione negli anni 1850-60.
  • Il sistema creditizio italiano era debole, con banche che offrivano solo crediti a breve termine, trascurando gli investimenti industriali.

Indice

  1. Limiti del mercato interno
  2. Inefficienza delle vie di comunicazione
  3. Intervento statale e sistema creditizio

Limiti del mercato interno

I limiti che frenavano lo sviluppo industriale italiano erano di vario ordine:

- la ristrettezza del mercato interno, dovuta alla frammentazione politica ed economica del paese, alle dogane, alla diversità di pesi e misure: "esportare" una partita di seta da Milano a Bologna era complicato, tanto che gli stati italiani avevano maggiori rapporti commerciali con paesi stranieri, che non fra di loro;

Inefficienza delle vie di comunicazione

- la frammentazione del mercato era aggrava dalla inefficienza e dallo scarso sviluppo delle vie di comunicazione: lente e insicure le strade, esigua la rete ferroviaria che, alla vigilia dell'Unità, raggiungeva solo i 1707 chilometri. Il ritardato sviluppo delle ferrovie privò l'economia italiana di un potente fattore di stimolo. La ferrovia non svolse in Italia quel ruolo propulsivo che contemporaneamente esercitava sulle altre economie europee: salvo che nel caso del Piemonte, essa non favorì lo sviluppo dell'industria metalmeccanica nazionale, sia per la limitatezza degli investimenti, sia perché usò prodotti e tecnologie straniere;

Intervento statale e sistema creditizio

- un terzo limite fu il ridotto e poco organico intervento degli stati preunitari per favorire lo sviluppo economico. Il Regno di Sardegna fu quello che realizzò, soprattutto nel decennio 1850-60, i maggiori investimenti; modesto fu l'impegno austriaco nel Lombardo-Veneto, accompagnato da un prelievo netto di ricchezza dai domini italiani in favore di Vienna; insufficiente quello del regime borbonico nel Mezzogiorno;

- infine, il debole intervento dello stato non veniva compensato dal sistema creditizio e bancario, cooome contemporaneamente avveniva con la banca mista in Francia, B elgio, Germania. Le banche italiane, come le Casse di risparmio, praticavano quasi esclusivamente il credito commerciale e agricolo a breve termine: non erogavano finanziamenti industriali di rilievo a medio e lungo termine.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano i principali limiti che ostacolavano lo sviluppo industriale italiano?
  2. I limiti principali includevano la ristrettezza del mercato interno dovuta alla frammentazione politica ed economica, l'inefficienza delle vie di comunicazione e il ridotto intervento statale e sistema creditizio.

  3. In che modo l'inefficienza delle vie di comunicazione influenzava l'economia italiana?
  4. L'inefficienza delle vie di comunicazione, come le strade lente e insicure e la limitata rete ferroviaria, aggravava la frammentazione del mercato e privava l'economia italiana di un potente stimolo, non favorendo lo sviluppo dell'industria metalmeccanica nazionale.

  5. Come si confrontava l'intervento statale italiano con quello di altri paesi europei?
  6. L'intervento statale italiano era ridotto e poco organico rispetto ad altri paesi europei come Francia, Belgio e Germania, dove il sistema creditizio e bancario supportava maggiormente lo sviluppo economico attraverso finanziamenti industriali a medio e lungo termine.

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