Concetti Chiave
- Il biennio rosso (1918-1920) è caratterizzato da scioperi operai e occupazioni di fabbriche a Torino e Milano, mirati a un cambiamento politico e sociale profondo.
- Gli scioperi, ispirati dal desiderio di una rivoluzione bolscevica, portano a accordi con Giolitti: aumento dei salari e partecipazione operaia nella gestione delle fabbriche.
- Nascono consigli di fabbrica simili ai soviet russi, con rappresentanti operai per la gestione della produzione, influenzando anche il settore agricolo.
- Nel centro-nord, i braccianti scioperano per salari migliori e controllo del mercato del lavoro, portando alla formazione di sindacati e leghe bracciantili socialiste e cattoliche.
- Nel sud, gli scioperi dei braccianti sono meno efficaci a causa della mancanza di coordinamento politico e vengono repressi dai proprietari terrieri.
Indice
Scioperi operai e occupazione fabbriche
Dalla fine del 1918 all’ estate del 1920 ci sono scioperi molto pesanti di operai che sono continui per molti mesi e settimane e consistevano anche nell’occupazione di fabbriche che portava al blocco delle produzioni. Questi atti avvenivano soprattutto a Torino e a Milano.
Accordi con Giolitti e consigli di fabbrica
C’era un desiderio di rivoluzione bolscevica e uno stravolgimento politico, non solo riguardante i salari.
Per tale motivo questi scioperi fanno paura ma non portano a nulla di tutto ciò. Gli scioperi finiscono con degli accordi fatti con Giolitti: c’è un aumento dei salari, si fanno partecipare gli operai alla gestione delle fabbriche, si creano consigli di fabbrica simili ai soviet russi formati da rappresentanti degli operai per gestire la produzione. Gli scioperi riguardavano anche la realtà rurale e in essi c’è la radice del fascismo agrario.Scioperi bracciantili e tensioni sociali
Nel centro nord sono i braccianti a scioperare al fine di avere migliori salari, voler gestire direttamente loro il mercato del lavoro per averne una più equa distribuzione. Dagli scioperi nascono i sindacati bracciantili e le leghe bracciantili: rosse sono socialiste e bianche sono cattoliche e numerose. Questo creò un forte risentimento tra i proprietari terrieri soprattutto verso i socialisti poiché devono aumentare i salari ai lavoratori e sentono di non avere più libertà di decidere chi chiamare a coltivare i campi, no assunzione diretta
Fallimento degli scioperi nel sud
Nel sud gli scioperi dei braccianti non sono coordinati da una forza politica unita e per questo non hanno molto successo, sono infatti soffocati dai proprietari terrieri e dai loro scagnozzi.