Concetti Chiave
- La Grande Guerra ridisegnò gli equilibri economici globali, con l'Europa che perse il primato economico a favore degli Stati Uniti.
- Gli Stati Uniti beneficiarono economicamente dalla guerra e adottarono una politica di isolazionismo politico sotto il controllo del partito repubblicano.
- La Gran Bretagna accettò di trasformare alcune colonie in dominions, mantenendo rapporti privilegiati nel Commonwealth.
- La situazione post-bellica portò a lotte sociali in Inghilterra e Francia, ma non sfociò in rivoluzioni grazie alla solida tradizione democratica.
- Negli anni venti, gli Stati Uniti divennero un modello per le economie capitalistiche, con un'economia in crescita e lo sviluppo del "american way of life".
Indice
- Conseguenze economiche della Grande Guerra
- Isolazionismo statunitense post-guerra
- Declino economico della Gran Bretagna
- Lotte sociali post-belliche
- Interventi statali nell'economia di guerra
- Cambiamenti monetari post-guerra
- Crescita economica statunitense negli anni '20
- Politica interna degli Stati Uniti negli anni '20
Conseguenze economiche della Grande Guerra
La Grande Guerra ridisegnò gli equilibri internazionali: l’Europa perse il ruolo di centro economico mondiale a favore degli Stati Uniti. La guerra era costata ai paesi europei circa il 30% delle loro ricchezze. Chi più beneficiò della Grande Guerra furono gli Stati Uniti perché i territori statunitensi non furono toccati dalla guerra e anche perché investirono nella guerra inviando armi, inoltre l’economia statunitense ne uscì più forte: infatti gli Stati Uniti erano intervenuti anche perché avevano prestato ingenti somme alla Gran Bretagna e alla Francia, e quindi, partecipando, volevano fare in modo che questi debiti fossero saldati.
Isolazionismo statunitense post-guerra
A questa egemonia economica, non corrispose, però, un’egemonia politica: gli Stati Uniti, infatti, non ebbero interesse ad assumere un ruolo di leadership a livello mondiale. Questo perché, dopo la morte di Wilson, fu il partito repubblicano ad assumere la carica di presidenza. La sua linea politica era quella dell’isolazionismo (non si interessava delle questioni europee e l’interesse era solo per il territorio americano).
Declino economico della Gran Bretagna
Il fatto che in Europa non ci fosse una forte leadership politica tra gli stati esasperò ancora di più i rapporti tra i paesi europei. E fu soprattutto l’Inghilterra ad essere colpita dalla perdita del primato economico europeo. La Gran Bretagna, perdendo il primato, accettò che le colonie a prevalenza di popolazione bianca, assumessero la qualifica di dominions (stati indipendenti) ma all’interno del cosiddetto Commonwealth (unione di stati indipendenti ma legati all’ex madrepatria da rapporti privilegiati. Quindi il ruolo preminente era riservato sempre alla Gran Bretagna). La Gran Bretagna riconosceva, quindi, l’autonomia di Canada, Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia. In tal modo diede una soluzione pacifica alla situazione coloniale. Nello stesso tempo, però, restava aperta la questione nazionale irlandese: nel 1921, dopo durissimi scontri tra l’IRA (Irish Republican Army) e le truppe britanniche, David Lloyd George divise l’Irlanda in due parti: la meridionale, a maggioranza cattolica, avrebbe formato un dominion con capitale Dublino, mentre la parte settentrionale, a maggioranza protestante, avrebbe continuato a far parte della Gran Bretagna. Nel 1938 i cattolici riuscirono a conquistare la piena indipendenza dell’Irlanda: solo l’Irlanda del Nord continuò a far parte della Gran Bretagna.
Lotte sociali post-belliche
Inoltre dopo la guerra la situazione interna inglese e francese fu costituita da anni di lotte sociali. Le lotte operaie non si conclusero con il rovesciamento del governo perché la tradizione democratica era più solida. Infatti, nei paesi che avevano una tradizione democratica meno solida, la crisi post bellica portò al rovesciamento dei governi repubblicani e all’instaurazione di dittature.
Interventi statali nell'economia di guerra
Inoltre durante la Grande Guerra fece la sua apparizione il fenomeno del dirigismo, con un massiccio intervento dello stato nell’organizzazione della produzione. I governi, infatti, non poterono più lasciare l’economia nelle mani dei soli privati, ma dovettero sottoporla a uno stretto controllo, per produrre gli armamenti necessari. Nella Germania e nell’Austria-Ungheria, i governi intervennero anche per sostenere la produzione agricola. A causa di questi interventi, l’economia di guerra fu profondamente diversa da quella di pace.
Cambiamenti monetari post-guerra
Inoltre il fatto che la Gran Bretagna aveva perso il primato economico diventò evidente nel 1919 quando la Gran Bretagna abbandonò la convertibilità della sterlina in oro. Fino ad allora era stato adottato un sistema monetario basato sul Gold Standard (gli stati stampavano la carta moneta in base alla quantità di oro presente nelle casse dello stato). Ma durante la guerra e subito dopo, per far fronte alla crisi economica i paesi europei avevano stampato troppa carta moneta. Allora si decise di adottare il Gold Exchange Standard dove il valore della moneta dipendeva non solo dall’oro ma poteva funzionare da garante la moneta più forte (dollaro, sterlina).
Crescita economica statunitense negli anni '20
Grazie all’ininterrotto sviluppo, negli anni venti gli Stati Uniti divennero il paese guida dell’economia mondiale e una sorta di modello per le società capitalistiche. La crescita industriale fu molto rilevante nel settore automobilistico, ma anche l’agricoltura fu meccanizzata e conobbe perciò un incremento della produttività.
Inoltre si impose a livello mondiale quello che viene chiamato american way of life (segno di una crescita del tenore di vita di tutte le persone che in Europa ancora non potevano aspirare ad avere tale tenore di vita).
Politica interna degli Stati Uniti negli anni '20
Gli anni venti in America furono chiamati Anni Ruggenti (anni di grande sviluppo economico ma anche di grandi cambiamenti a livello sociale) e dal 1920 al 1929 gli Stati Uniti furono guidati da tre presidenti repubblicani: Harding, Coolidge e Hoover. Nella politica interna i governi repubblicani, in ambito economico, scelsero e attuarono una politica di liberismo sfrenato, una politica a favore degli imprenditori e dei grandi industriali.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze economiche della Grande Guerra per l'Europa e gli Stati Uniti?
- Come reagirono gli Stati Uniti alla loro nuova posizione economica mondiale dopo la guerra?
- Quali furono le implicazioni della perdita del primato economico per la Gran Bretagna?
- Quali furono le caratteristiche principali degli anni venti negli Stati Uniti?
- Come cambiò il sistema monetario britannico dopo la guerra?
La Grande Guerra ridisegnò gli equilibri internazionali, con l'Europa che perse il ruolo di centro economico mondiale a favore degli Stati Uniti, i quali beneficiarono economicamente dalla guerra.
Nonostante la loro egemonia economica, gli Stati Uniti non cercarono un ruolo di leadership politica mondiale, adottando una politica di isolazionismo sotto la presidenza repubblicana.
La Gran Bretagna accettò che le colonie a prevalenza di popolazione bianca diventassero dominions all'interno del Commonwealth e affrontò la questione irlandese con la divisione dell'Irlanda nel 1921.
Gli anni venti furono caratterizzati da un grande sviluppo economico e cambiamenti sociali, noti come Anni Ruggenti, con una politica economica di liberismo sfrenato sotto tre presidenti repubblicani.
Nel 1919, la Gran Bretagna abbandonò la convertibilità della sterlina in oro, passando dal Gold Standard al Gold Exchange Standard, dove il valore della moneta dipendeva anche dalla forza di altre valute come il dollaro.