Concetti Chiave
- Il grande consiglio del fascismo, istituito nel 1922, fungeva inizialmente da collegamento tra partito e governo, per poi divenire organo costituzionale nel 1928.
- Il consiglio non ebbe autonomia politica fino al 24/25 luglio, quando sfiduciò Mussolini, segnando l'unico momento di vera indipendenza.
- L'integrazione del consiglio nello Stato rappresentava una fusione tra partito e Stato, sebbene senza autonomia da Mussolini.
- Mussolini cercò di disciplinare le squadre d’azione fasciste, inquadrandole nel 1923 nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
- L'inquadramento delle squadre d’azione come organo statale evidenziava la simbiosi tra partito e Stato, permettendo controllo e opposizione all'esercito legato alla monarchia.
Il grande consiglio del fascismo
Sempre minacciando e promettendo di riportare l’ordine Mussolini agisce verso tre direzioni tra cui i seguaci e il partito
Verso i seguaci cioè verso il partito. Viene istituito il grande consiglio del fascismo che inizialmente, nel 1922 dopo la marcia su Roma, serve da organismo di raccordo fra partito e governo, indirizzare le azioni del governo in base alle linee che indica il partito.
Alcuni anni dopo, nel 1928, diventerà un organo costituzionale che doveva preparare le liste elettorali. In realtà quest’organo non avrà una autonomia politica rispetto a Mussolini fino alla notte del 24/25 Luglio quando sfiducerà Mussolini verrà sostituito con il maresciallo Badoglio. Questo è l’unico momento in cui il grande Consiglio avrà una funzione, una sua autonomia. Va ricordato questo aspetto perché comunque era una rottura con lo Statuto perché un organo di partito diventava anche un organo dello stato, sia pure con autonomia nulla rispetto a Mussolini e quindi indica che si va incontro alla fusione stato partito.La squadra MVSN e la simbiosi
Sempre verso i seguaci, fin che non si afferma in fascismo, ha rilevanza la squadra MVSN, ovvero le squadre d’azione fasciste vengono controllate, disciplinate, Mussolini cerca di normalizzarle. Poiché Mussolini teme queste squadre come una pericolosa forza centrifuga, nel ‘23 le inquadra in organismo statale (milizia volontaria sicurezza nazionale) e così riusciva sia a controllare i ras periferici (che erano forze potenzialmente centrifughe) sia a mantenere in vita, facendone un organo dello Stato, un’organizzazione armata di partito che al limite avrebbe potuto contrapporsi all’esercito considerato ancora legato alla monarchia. Qui è evidente la simbiosi stato partito.