Concetti Chiave
- Mussolini nacque nel 1883 a Predappio, figlio di una maestra e un fabbro socialista anarchico.
- Fuggì in Svizzera nel 1902 per evitare la leva obbligatoria, avvicinandosi al marxismo e scrivendo su riviste socialiste.
- Non scontò una condanna per renitenza alla leva grazie a un'amnistia legata alla nascita di Umberto II di Savoia.
- Nel 1912 divenne direttore de l'Avanti, ma fu allontanato per le sue posizioni contro la neutralità socialista.
- Fondò "Il popolo d’Italia", un giornale fascista, e partecipò alla Prima Guerra Mondiale, cambiando la sua linea editoriale in combattentista.
Indice
Origini e prime esperienze
Nasce nel 1883 a Predappio in provincia di Forlì da una famiglia di origine contadina: la madre era una maestra mentre il padre era un fabbro socialista anarchico. Non ancora maggiorenne si iscrive al partito socialista.
Fuga in Svizzera e condanna
Con lo scopo di scappare dalla leva obbligatoria nel 1902 fugge in Svizzera dove conosce importanti esponenti rivoluzionari, rimanendo fra l'altro affascinato dalle idee di stampo marxista dove inizia ad insegnare e scrivere su riviste socialiste. In seguito riceve una condanna di un anno in carcere per renitenza alla leva in contumacia perché non era presente al processo. In realtà non sconterà mai la pena poiché nel 1904 era nato il figlio e futuro erede al trono del re Vittorio Emanuele III, Umberto II di Savoia e come da tradizione si concedeva l’amnistia per i reati più lievi.
Ritorno in Italia e carriera
Quando poi tornerà in Italia farà solamente la leva obbligatoria. Successivamente insegnerà italiano e francese e continuerà a scrivere.
Direzione de l'Avanti e guerra
Nel 1912 diventa direttore de l’Avanti e si era fatto conoscere durante il Congresso di Reggio Emilia.
Alla vigilia dell’entrata in guerra italiana sull’Avanti si scrivono articoli dubbiosi sulla neutralità socialista poiché evidenzia il rischio di diventare ininfluente, occorre preparare il popolo alle armi per accelerare rivoluzione socialista durante il conflitto.
Fondazione de Il popolo d'Italia
Viene allontanato dalla direzione e diventerà uno dei più feroci antisocialisti. Fondò un nuovo giornale “Il popolo d’Italia” in cui diffonde i suoi articoli e sarà il giornale fascista. Nell’agosto del 1915 viene chiamato alle armi e si comporta in maniera coraggiosa ma dopo essersi ferito gravemente durante un’esercitazione ritorna alla gestione del suo giornale cambiando completamente la sua linea editoriale in combattentista. Si rende conto che è uno spreco e un’ ingiustizia che non si dia spazio ai soldati.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e le prime esperienze del protagonista?
- Perché il protagonista fugge in Svizzera e quale condanna riceve?
- Come cambia la carriera del protagonista dopo il suo ritorno in Italia?
Il protagonista nasce nel 1883 a Predappio, in una famiglia di origine contadina. La madre era maestra e il padre un fabbro socialista anarchico. Si iscrive al partito socialista prima di diventare maggiorenne.
Fugge in Svizzera nel 1902 per evitare la leva obbligatoria. Lì conosce esponenti rivoluzionari e si avvicina al marxismo. Riceve una condanna di un anno per renitenza alla leva, ma non sconta la pena grazie a un'amnistia.
Dopo il ritorno in Italia, completa la leva obbligatoria, insegna italiano e francese, e continua a scrivere. Diventa direttore de l'Avanti nel 1912, ma viene allontanato e fonda "Il popolo d'Italia", cambiando la sua linea editoriale in combattentista.