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Concetti Chiave

  • Nel periodo tra il 1848 e il 1849, diverse iniziative politiche in Italia fallirono, portando a repressioni e arresti di patrioti.
  • La monarchia dei Savoia si distinse perché, nonostante le esitazioni, si oppose all'Austria e mantenne lo Statuto albertino.
  • Il Regno di Sardegna divenne una monarchia costituzionale, garantendo libertà fondamentali, come la libertà di stampa, attrattiva per gli esuli politici.
  • Torino divenne un centro culturale dinamico, accogliendo rifugiati politici, che contribuirono alla formazione della futura classe dirigente italiana.
  • Camillo Benso, conte di Cavour, promosse un liberalismo moderato, cercando di escludere estremisti clericali e repubblicani dalla politica.

Indice

  1. Il fallimento dei progetti politici
  2. La repressione e l'unità nazionale
  3. Il Regno di Sardegna come rifugio
  4. Il nuovo corso politico

Il fallimento dei progetti politici

Tra la primavera del 1848 e l'estate del 1849 erano falliti uno dopo l'altro il disegno neoguelfo, l'iniziativa monarchica dei Savoia, il progetto repubblicano e democratico: una catastrofe politica che in molte città finì del sangue; ovunque la repressione colpì i patrioti con migliaia di arresti e condanne alla prigione o all'esilio. Ma come spesso succede nella storia delle nazioni, le sconfitte, sofferte con eroismo, generano o alimentano mitologie che a loro volta tengono vivi gli ideali per i quali gli eroi sono sacrificati. Successe così anche per il Risorgimento italiano.

La repressione e l'unità nazionale

La repressione dei moti italiani del Quarantotto semplificò il problema dell'Unità nazionale, perchè ormai i sovrani italiani apparivano agli occhi dei patrioti non più come possibili protagonisti, ma come nemici del processo di unità contro cui si doveva combattere. Questo era vero per tutti i sovrani eccetto la monarchia dei Savoia perchè, pur con tante esitazioni, aveva mosso guerra all'Austria, ossia al pilastro portante della Restaurazione in Italia; ma soprattutto perchè nel Regno di Sardegna restò in vigore lo Statuto albertino, ossia la Costituzione concessa nel 1848 dal re Carlo Alberto, e il parlamento bicamerale conservò le sue prerogative, ossia il potere legislativo.

Il Regno di Sardegna come rifugio

Il Regno di Sardegna diveniva così una monarchia costituzionale che garantiva alcuni fondamentali diritti e libertà, prima fra tutte, agli occhi dei patrioti, la libertà di stampa che, sia pur con alcune limitazioni, fu sancita definitivamente da un decreto di Carlo Alberto nel 1848. Il Piemonte divenne, di conseguenza, la meta privilegiata degli esuli che fuggivano per motivi politici dagli altri stati italiani: dai 20000 ai 30000 rifugiati politici, in gran parte intellettuali, non solo trovarono asilo e ospitalità nel Regno di Sardegna ma si integrarono nella sua vita sociale e politica. Torino, in particolare, divenne un prezioso laboratorio culturale nel quale si formò gran parte della classe dirigente del futuro stato albertino.

Il nuovo corso politico

Protagonisti del nuovo corso politico nel Regno di Sardegna furono il re Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour (1810-1861), che fu ministro dell'Agricoltura nel 1850 e divenne primo ministro nel 1852. Cavour, di famiglia aristocratica, ebbe un'educazione europea e sviluppò la convinzione che le libertà economiche e individuali fossero la condizione minima ma necessaria per il progresso materiale e civile di uno stato moderno. Fu quindi il sostenitore di un liberalismo moderato, ma aperto e dinamico. Il suo obiettivo politico dichiarato era quello di governare mettendo "fuori gioco" le ali estreme nemiche della monarchia costituzionale: da un lato i clericali, fedeli al papa e ostili alle libertà individuali, dall'altro i repubblicani, troppo radicali nel pretendere trasformazioni immediate da ottenere con la rivoluzione e con l'appello al popolo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della repressione dei moti del Quarantotto per l'Unità nazionale italiana?
  2. La repressione semplificò il problema dell'Unità nazionale, poiché i sovrani italiani, tranne i Savoia, furono visti come nemici del processo di unità, mentre il Regno di Sardegna mantenne lo Statuto albertino e divenne una monarchia costituzionale.

  3. Perché il Regno di Sardegna divenne una meta privilegiata per gli esuli politici italiani?
  4. Il Regno di Sardegna garantiva diritti fondamentali come la libertà di stampa e offriva asilo ai rifugiati politici, integrandoli nella vita sociale e politica, rendendo Torino un centro culturale importante.

  5. Chi furono i protagonisti del nuovo corso politico nel Regno di Sardegna e quale fu la loro visione?
  6. I protagonisti furono Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, che promosse un liberalismo moderato e dinamico, cercando di escludere le ali estreme nemiche della monarchia costituzionale.

  7. Qual era l'obiettivo politico di Cavour nel contesto del Regno di Sardegna?
  8. L'obiettivo di Cavour era governare escludendo le ali estreme, clericali e repubblicani, per promuovere un liberalismo moderato e garantire il progresso materiale e civile dello stato.

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