Concetti Chiave
- La rivoluzione messicana del 1910, guidata da Pancho Villa ed Emiliano Zapata, insorge contro il regime di Porfirio Díaz, portando a una guerra civile e a profondi disordini.
- Venustiano Carranza diviene presidente nel 1917, promuovendo una nuova Costituzione radicale che include l'esproprio delle terre latifondiste e la nazionalizzazione delle risorse minerarie.
- Una controrivoluzione nel 1920 porta al potere Álvaro Obregón, che stabilisce una dittatura militare riconosciuta dagli Stati Uniti in cambio della protezione degli interessi petroliferi nordamericani.
- Lázaro Cárdenas diventa presidente nel 1934, rilanciando la riforma agraria e nazionalizzando l'industria petrolifera, sfidando le pressioni internazionali e mantenendo il consenso popolare.
- Le tensioni tra il governo messicano e le potenze straniere culminano nella nazionalizzazione del petrolio nel 1938, ma Cárdenas riesce a completare il suo mandato con successo.
Indice
La rivoluzione messicana del 1910
In Messico nel 1910 è scoppiata una rivoluzione guidata da Pancho Villa (1878-1923) e da Emiliano Zapata (1879-1919), che hanno raccolto e organizzato militarmente i peones, dal precedente governo di Porfirio Díaz (1830-1915). Ne segue un periodo di guerra civile e di durissimi disordini, temporaneamente concludi quando si impone Venustiano Carranza (1859-1920), che nel 1917 diventa presidente della Repubblica.
La costituzione radicale del 1917
Un'Assemblea costituzionale da lui convocata porta all'approvazione di una nuova Costituzione (1917), dal contenuto decisamente radicale; prevede infatti l'esproprio delle proprietà terriere latifondiste e la nazionalizzazione delle risorse minerarie messicane (compreso il petrolio), stabilisce a otto ore la durata della giornata di lavoro e oppone la determinazione di un minimo salariale per operai e contadini. La situazione comunque non si stabilizza. Nel1920 una controrivoluzione porta al rovesciamento di Carranza (che viene ucciso), al suo posto si insedia una dittatura militare guidata da Álvaro Obregón (1880-1928), subito riconosciuto dagli Stati Uniti sulla base di un accordo politico con il quale Obregón si impegna a proteggere gli interessi delle compagnie petrolifere nordamericane operante in Messico. Nonostante Obregón ufficialmente non fermi il processo di redistribuzione delle proprietà fortemente anticlericale, che ha l'obbiettivo di ridimensionare l'influenza politica e sociale della Chiesa cattolica nella società messicana. Entrambe queste mosse, proseguite anche dal suo successore, Plutarco Calles (1877-1945), alimentano tensioni e scontri, a volte anche molto cruenti, che hanno termine quando diventa presidente Lázaro Cárdenas (1895-1970), al potere dal 1934 al 1940.
La presidenza di Lázaro Cárdenas
Cárdenas viene designato alla presidenza dallo stesso Calles che è convinto di poterlo facilmente controllare. Ma Cárdenas rivela inaspettate doti di fermezza, integrità ed energia politica e si distacca nettamente dalla linea politica seguita dai suoi predecessori. Egli in effetti rilancia con grande determinazione la riforma agraria con la requisizione dei latifondi e la loro redistribuzione ai contadini (durane l'ansia presidenza vengono ridistribuiti ben 15.000.000 di ettari a 800.000 contadini). Nel 1938 procede anche alla nazionalizzazione degli impianti di estrazione e raffinazione del petrolio, sottraendone il controllo alle grandi compagnie attive nella zona (la statunitense Standard Oil e l'anglo-olandese Royal Dutch Shell). Il governo degli Stati Uniti e quello del Regno Unito, intenzionati a proteggere gli interessi delle compagnie petrolifere, cercano di mettere in difficoltà il governo di Cárdenas interrompendo i rapporti diplomatici e commerciali: ma il tentativo no ha successo e Cárdenas può portare a termine il suo mandato presidenziale circondato da un solido consenso.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della rivoluzione messicana del 1910?
- Quali furono le principali riforme introdotte dalla Costituzione del 1917?
- Come reagì Lázaro Cárdenas alle pressioni internazionali durante la sua presidenza?
La rivoluzione messicana del 1910 fu guidata da Pancho Villa ed Emiliano Zapata, che organizzarono i peones contro il governo di Porfirio Díaz, portando a una guerra civile e disordini.
La Costituzione del 1917 prevedeva l'esproprio delle proprietà terriere latifondiste, la nazionalizzazione delle risorse minerarie, la giornata lavorativa di otto ore e un salario minimo per operai e contadini.
Lázaro Cárdenas nazionalizzò gli impianti petroliferi e redistribuì terre ai contadini, resistendo alle pressioni degli Stati Uniti e del Regno Unito, mantenendo un solido consenso fino alla fine del suo mandato.