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Concetti Chiave

  • La riconversione industriale post-bellica fu complessa, con industrie che dovettero acquistare nuovi macchinari non più destinati alla produzione bellica.
  • Lo Stato sostenne le industrie nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova, penalizzando gli investimenti nel Meridione già economicamente svantaggiato.
  • Le grandi banche aumentarono il loro controllo sul sistema industriale fornendo i capitali necessari alla riconversione.
  • Le promesse non mantenute di accesso alle terre portarono i contadini a occupare i latifondi, generando tensioni sociali.
  • Il flusso migratorio dei contadini poveri fu ostacolato nel 1917 da provvedimenti statunitensi che limitarono l'immigrazione.

Indice

  1. La difficile situazione economica
  2. Riconversione industriale e speculazioni
  3. Rivolte contadine e promesse mancate

La difficile situazione economica

La situazione italiana del dopoguerra è una tra le più difficili, nonostante essa sia uscita vincitrice dalla guerra, poiché l'Italia presentava già prima del conflitto una situazione economica disastrosa. I maggiori problemi dell'Italia nel dopoguerra furono:

Riconversione industriale e speculazioni

Riconversione delle industrie che dovevano acquistare nuovi macchinari (non dovevano più produrre armi). Queste tuttavia si trovarono in una condizione favorevole in quanto sfruttarono la protezione dello stato per mosse speculative. Entrarono in gioco anche le grandi banche le quali fornivano i capitali alle industrie e poterono così estendere la loro rete di controllo anche sul sistema industriale stesso. Lo Stato inoltre avvantaggiando gli investimenti alle industrie, situate principalmente nel triangolo industriale Milano-Torino-Genova, finì per togliere investimenti al Meridione in cui la situazione peggiorò ancora di più. I contadini poveri non poterono far altro che emigrare ma anche questa possibilità era destinata a interrompersi nel 1917 quando gli Stati Uniti, attraverso alcuni provvedimenti, limitarono il flusso migratorio.

Rivolte contadine e promesse mancate

– I contadini erano continuamente in stato di rivolta poiché avevano combattuto nella guerra solamente per il fatto che a loro era stata garantito l'accesso alle proprietà agrarie in caso di vittoria. Questa promessa tuttavia non fu mantenuta e così l'occupazione dei latifondi da parte dei braccianti, guidati dai sindacati socialisti e dall'Associazione Nazionale dei Combattenti, fu inevitabile. Lo stato tuttavia restò inerte portando ad un profondo allontanamento tra contadini e Stato.

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