Concetti Chiave
- Negli anni Ottanta e Novanta emerge un movimento musulmano radicale globale, guidato da un flusso di volontari in aree di conflitto musulmane.
- In Afghanistan, volontari dal Pakistan e dai paesi arabi si uniscono ai mujaheddin e ai talebani, espandendo il movimento a livello internazionale.
- Questo movimento globale trova terreno fertile in conflitti in Cecenia, Bosnia, Palestina, Kashmir e Somalia, formando un'"internazionale islamica combattente".
- Abdallah Yusuf Azzam, un teorico palestinese, promuove l'idea di un jihàd globale e panislamico contro gli aggressori dell'Islam, enfatizzando il martirio.
- Osama bin Laden, influenzato da Azzam, diventa una figura chiave nel movimento, condividendo la visione di un riscatto complessivo dell'Islam.
Indice
Movimenti politici islamici
Negli ultimi decenni tutte le esperienze politiche restano prive di reciproco collegamento. Esistono movimenti affini, nel senso che puntano alla formazione di regimi politici religiosi islamici. Ma non traducono questa affinità in una visione globale, concentrando la loro attenzione in modo esclusivo sul contesto nel quale operano.
Formazione di un movimento globale
nel corso degli anni Ottanta-Novanta due fenomeni tra loro collegati mutano il quadro mondiale, provocando la nascita di un movimento musulmani radicale globale. Il primo processo consistere nella formazione di un cospicuo flusso di volontari islamici che tra anni Ottanta e Novanta accorrono a combattere al fianco di altri musulmani nell'una o nell'altra delle numerose aree di conflitto che coinvolgono popolazioni musulmane. Il fenomeno nasce in Afghanistan, dove numerosi volontari che vengono dal Pakistan o dai paesi arabi si uniscono prima ai mujaheddin, poi ai talebani. Oltre all'esperienza afghana altre occasioni per combattere al fianco di popolazioni musulmane sono facili da trovare: in Cecenia, dal 1991; in Bosnia nel 1992-95, e poi in Palestina, nel Kashmir, in Somalia in questi stessi anni. Si tratta di esperienze che formano una sorta di "internazionale islamica combattente", un nutrito gruppo di persone, che supera la visione localistica appartenente ai movimenti radicali.
Teorici del movimento radicale
Ma un movimento di questo genere ha bisogno di teorici sia di organizzatori: e qui arriviamo al secondo processo che porta alla nascita di un movimento musulmano radicale globale. Il teorico più importante che si adopera per la formazione di un movimento globale è un autorevole palestinese, Abdallah Yusuf Azzam (1941-1989): sunnita, uno studioso di scienze coranica, membro delle organizzazioni paramilitari palestinesi che lottano contro Israele, negli anni Ottantasi trasferisce in Pakistan dove collabora con i mujaheddin afghani. Lì tra l'altro nel corso della guerra contro gli invasori sovietici, sviluppa l'idea di una lotta panislamica contro tutti gli aggressori dell'Islam, un jihàd globale che secondo lui deve basarsi sulla massima disponibilità al martirio.
Teorie di questo genere si ricollegano a precedenti correnti del radicalismo islamico: ma Abdallah Azzam adesso le proietta sistematicamente su uno scenario più vasto, che è quello del riscatto complessivo dell'Islam. Tra coloro i quali lo raggiungono in Pakistan e seguono i suoi insegnamenti c'è anche un giovane proveniente da una ricca famiglia dell'Arabia Saudita, Osama bin Laden (nato nel 1957), anche lui come Azzam erano musulmani sunniti.
Domande da interrogazione
- Quali sono i due fenomeni che hanno contribuito alla nascita di un movimento musulmano radicale globale negli anni Ottanta-Novanta?
- Chi è stato un teorico chiave nella formazione di un movimento musulmano radicale globale e quale era la sua visione?
- Quali sono alcune delle aree di conflitto dove i volontari islamici si sono uniti per combattere negli anni Ottanta e Novanta?
I due fenomeni sono il flusso di volontari islamici che combattono in varie aree di conflitto e lo sviluppo di teorie globali da parte di teorici come Abdallah Yusuf Azzam.
Abdallah Yusuf Azzam è stato un teorico chiave, e la sua visione era quella di un jihàd globale basato sulla disponibilità al martirio per combattere gli aggressori dell'Islam.
I volontari islamici si sono uniti per combattere in Afghanistan, Cecenia, Bosnia, Palestina, Kashmir e Somalia.