alan29
Ominide
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Nel gennaio 1940, l'Inghilterra interrompe la fornitura di carbone all'Italia, mettendo in difficoltà l'economia italiana già fragile.
  • L'Italia è costretta a importare carbone dalla Germania in cambio di preziosi prodotti industriali, esaurendo le sue riserve valutarie.
  • Mussolini decide di non accettare l'accordo inglese per evitare un conflitto con la Germania, scegliendo invece di commerciare con quest'ultima.
  • L'Italia si impegna con la Germania a entrare in guerra, ricevendo in cambio forniture regolari di carbone e altre materie prime strategiche.
  • Dopo l'incontro tra Mussolini e Hitler, i media italiani diventano sempre più filotedeschi, mentre cresce l'opposizione interna al coinvolgimento nella guerra.

Indice

  1. Decisioni diplomatiche e ostacoli economici
  2. Accordi commerciali e pressioni internazionali
  3. Conseguenze delle scelte di Mussolini
  4. Crescenti tensioni interne e pressioni esterne

Decisioni diplomatiche e ostacoli economici

La concorde decisione di Mussolini e di Ciano di tenere l’Italia fuori dalla guerra europea, agendo nello stesso tempo sul piano diplomatico per favorire una composizione di compromesso del conflitto, comincia a trovare ostacoli nel gennaio 1940, quando l’Inghilterra delibera, come nuova forma di pressione per staccare l’Italia dalla Germania, di includere il carbone tra le merci strategiche da non consegnare a potenziali nemici, sospendendo così, nel cuore dell’inverno, ogni fornitura di carbone inglese all’Italia.

L’economia italiana ne è messa in grave difficoltà. Occorre, infatti, importare una maggiore quantità di carbone dalla Germania, che non la cede, però, se non in cambio dei prodotti industriali italiani da essa specificamente indicati. Ma tali prodotti sono proprio quei pochi che l’Italia ha finora continuato a vendere sui mercati internazionali, ricavandone valuta pregiata. Le forniture di carbone dalla Germania riducono perciò quasi a zero le disponibilità valutarie dell’Italia, impedendole l’acquisto di altre materie prime essenziali. Vengono consumate le riserve, ma in tal modo l’Italia si trova con scorte minime di metalli di importanza strategica quali il rame, lo stagno, il piombo, Ciano tratta con l’Inghilterra, che, alla fine (3 febbraio), si mostra disposta ad un accordo commerciale con l’Italia senza esigere la rottura della sua alleanza con la Germania; chiede, però, come condizione irrinunciabile, che l’Italia sia a sua volta disposta a vendere armi all’Inghilterra.

Accordi commerciali e pressioni internazionali

Mussolini però comprende come un accordo commerciale dell’Italia con l’Inghilterra su queste basi significherebbe una rottura immediata ed, in prospettiva, una guerra con la Germania, la quale, dopo aver già elevato vibrate proteste per l’autorizzazione data dal governo italiano alla vendita di motori e di automezzi della Fiat e di esplosivi della Montecatini alla Francia, al solo scopo di ottenerne valuta, non tollererebbe nuove vendite italiane di tal genere su scala più larga all’Inghilterra. Mussolini opta a favore di un accordo commerciale con la Germania (22 febbraio), pur sapendo che le forniture di carbone tedesco significano mancanza di valuta per acquistare altre materie prime di cui c’è ormai in Italia disperante penuria. L’Inghilterra risponde, nel quadro della sua politica di blocco alla Germania, con la decisione di sequestrare tutti i carichi di carbone tedesco fatti a Rotterdam dalle navi italiane.

Conseguenze delle scelte di Mussolini

Da questo momento l’Italia può importare solo per via di terra, attraverso i valichi alpini, il carbone che la Germania si è impegnata a fornirle con l’accordo commerciale. Ma Hitler ne approfitta, con vari pretesti tecnici (come la mancata disponibilità di un numero sufficiente di vagoni ferroviari), per ridurre e ritardare le forniture pattuite, facendo capire che arriverebbero qualora l’Italia si impegnasse a scendere in campo insieme alla Germania. Il massimo dirigente della Montecatini, Guido Donegani, protesta vivacemente, anche a nome di altri industriali, che la crescente scarsità di carbone sta portando alla paralisi l’industria italiana. Mussolini, allora, si impegna segretamente con Hitler, in uno storico incontro dei due dittatori al valico del Brennero, il 18 marzo 1940, ad entrare al momento opportuno in guerra a fianco della Germania. Da allora le forniture pattuite di carbone tedesco vengono regolarmente consegnate, insieme a forniture di nafta, rame, stagno, piombo e batterie antiaeree.

Crescenti tensioni interne e pressioni esterne

Man mano che, dopo l’incontro del Brennero, per volontà di Mussolini, la radio, la stampa e la diplomazia italiana si mostrano sempre più nettamente filotedesche, cresce l’ostilità per la guerra che si preannuncia imminente. Punti di riferimento di tale ostilità sono la monarchia, le alte gerarchie ecclesiastiche, ed alcune autorità fasciste come Ciano, Grandi, Bottai e Balbo, concordi nel premere su Mussolini per indurlo a rimanere estraneo al conflitto. Il re arriva persino a far avvicinare Ciano da alcuni suoi emissari per sondare la disponibilità del giovane ministro degli Esteri a sostituire eventualmente Mussolini alla guida di un nuovo governo, sempre fascista ma più dipendente dal re ed impegnato a mantenere la pace. Si tratta, però, di semplici velleità.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della decisione dell'Inghilterra di includere il carbone tra le merci strategiche?
  2. La decisione dell'Inghilterra di includere il carbone tra le merci strategiche causò gravi difficoltà all'economia italiana, costringendo l'Italia a importare carbone dalla Germania in cambio di prodotti industriali, riducendo quasi a zero le disponibilità valutarie italiane.

  3. Quali furono le condizioni dell'accordo commerciale proposto dall'Inghilterra all'Italia?
  4. L'Inghilterra era disposta a un accordo commerciale con l'Italia senza esigere la rottura dell'alleanza con la Germania, ma richiedeva che l'Italia vendesse armi all'Inghilterra come condizione irrinunciabile.

  5. Perché Mussolini optò per un accordo commerciale con la Germania?
  6. Mussolini optò per un accordo commerciale con la Germania per evitare una rottura immediata e una possibile guerra con la Germania, nonostante ciò significasse una mancanza di valuta per acquistare altre materie prime essenziali.

  7. Come reagì la Germania alle difficoltà di fornitura di carbone all'Italia?
  8. La Germania approfittò delle difficoltà di fornitura di carbone all'Italia per ridurre e ritardare le forniture pattuite, facendo capire che sarebbero arrivate solo se l'Italia si fosse impegnata a entrare in guerra a fianco della Germania.

  9. Qual era la posizione dei media italiani dopo l'incontro del Brennero tra Mussolini e Hitler?
  10. Dopo l'incontro del Brennero, i media italiani, sotto la volontà di Mussolini, si mostrarono sempre più filotedeschi, mentre cresceva l'ostilità verso la guerra imminente, con la monarchia e alcune autorità fasciste che premevano per mantenere l'Italia fuori dal conflitto.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino