Concetti Chiave
- Il progetto giolittiano tenta di includere radicali e socialisti moderati nel quadro politico liberale, ma le personalità socialiste rifiutano il coinvolgimento diretto.
- Le pratiche politiche dell'epoca restano personalistiche e clientelari, senza formazione di organizzazioni politiche stabili tra i liberali.
- Nel 1904, gli intransigenti socialisti organizzano il primo sciopero generale italiano, ma il governo Giolitti mantiene il controllo della situazione.
- Il partito socialista, con un forte radicamento nel Nord, si collega alle organizzazioni sindacali, come la Federterra e la Confederazione Generale del Lavoro.
- Nonostante l'assenza di suffragio universale maschile, il partito socialista ottiene risultati elettorali significativi, dimostrando la sua vitalità organizzativa.
Indice
Il progetto giolittiano e la sinistra
Dal punto di vista più puramente politico per ora il progetto giolittiano vuole includere stabilmente la Sinistra (radicali e socialisti moderati) entro il quadro politico dominato dai liberali. L'operazione viene messa in atto con manovre di tipo classicamente personalistico, nel senso che vengono contattati i singoli parlamentari a cui si chiede l'ingresso a titolo personale nel governo.
Questa tattica si rivela di scarso respiro tanto è vero che le più autorevoli personalità socialiste contattate rifiutano la collaborazione diretta col governo giolittiano. Più in generale, i deputati socialisti che inizialmente appoggiano il governo Zanardelli, dal 1903 delusi da l'azione di governo, che giudicano troppo debole sul versante della legislazione sociale, ritirano il loro sostegno e da allora si collocano stabilmente all'opposizione.Le pratiche politiche giolittiane
Dall'altro canto, durante l'intero periodo giolittiano le pratiche politiche per la formazione delle maggioranze non mutano rispetto ai periodi precedenti, in quanto non si forma alcuna organizzazione politica stabile dei liberali, mentre le tecniche clientelari e personalistiche continuano a essere largamente diffuse (a volte con qualche grave risvolto criminale).
L'evoluzione del partito socialista
All'inizio del XX secolo, in conseguenza del mutamento del quadro politico determinato dalla formazione del governo Zanardelli-Giolitti, il partito socialista si attesta su una linea "riformista", caldeggiata in particolare da Filippo Turati. La manifestazione primaria di questo orientamento è la decisione presa dai deputati socialisti di appoggiare il governo Zanardelli. Nel 1904 si impone la "corrente intransigente" con l'obiettivo principale quello di sperimentare metodi di lotta più decisa nei confronti dei governi borghesi, anche di quelli con ambizioni riformiste, come il governo guidato da Giolitti. Nell'autunno del 1904 (esattamente 16-21 settembre) viene organizzato il primo "sciopero generale" della storia d'Italia. L'effetto non è quello che i socialisti intransigenti si augurano, perché il governo Giolitti non perde il controllo della situazione. E così negli anni successivi, i riformisti riprendono il controllo del Partito socialista, conservandolo fino al 1911: infatti la linea è quella di non concedere la fiducia ai governi borghesi, ma di appoggiarli quando presentano disegni di legge che introducano importanti riforme.
Il ruolo delle organizzazioni sindacali
Il partito socialista si collega alle organizzazioni sindacali, sia agrarie sia industriali. Nel 1901 si costituisce la Federterra, l'organismo nazionale che raccoglie le leghe e i sindacati contadini socialisti. Nel 1906 viene costituita la "Confederazione Generale del Lavoro" (Cgl), organo centrale di coordinamento di tutte le associazioni sindacali e di orientamento socialista. Il partito è fortemente radicato nel Nord: infatti nel 1914 sui 57.274 iscritti il 70% abita proprio in quell'area; è lì molti dei militanti oppure dei simpatizzanti sono contadini salariati e braccianti; da questo punto di vista il ruolo della Federterra e cruciale nello svolgere un'azione di raccordo tra la dirigenza del partito e le sue propaggini rurali.
I risultati elettorali del partito socialista
Dal punto di vista elettorale, pur essendo nel contesto di un sistema rappresentativo che non prevede suffragio universale maschile, il partito socialista ottiene risultati apprezzabili, segno della vitalità della sua propaganda e della sua struttura organizzativa.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale del progetto politico giolittiano?
- Come reagirono i socialisti all'invito di collaborare con il governo giolittiano?
- Quali furono le conseguenze del primo sciopero generale del 1904?
- Qual era la situazione del Partito socialista dal punto di vista elettorale e organizzativo?
Il progetto politico giolittiano mirava a includere stabilmente la Sinistra, composta da radicali e socialisti moderati, nel quadro politico dominato dai liberali, attraverso manovre personalistiche.
Le personalità socialiste più autorevoli rifiutarono la collaborazione diretta con il governo giolittiano, e i deputati socialisti, delusi dall'azione di governo, si collocarono stabilmente all'opposizione dal 1903.
Il primo sciopero generale del 1904 non ebbe l'effetto sperato dai socialisti intransigenti, poiché il governo Giolitti mantenne il controllo della situazione, e i riformisti ripresero il controllo del Partito socialista.
Nonostante l'assenza di suffragio universale maschile, il Partito socialista ottenne risultati elettorali apprezzabili, dimostrando la vitalità della sua propaganda e della sua struttura organizzativa, con un forte radicamento nel Nord Italia.