Concetti Chiave
- Il radicalismo socialista spinse Giolitti a cercare nuove alleanze, culminando nel Patto gentiloni, ma la sua leadership si indebolì.
- Giolitti cedette il posto a Antonio Salandra nel 1914, sperando di poterlo gestire facilmente, ma il calcolo si rivelò errato.
- Il governo Salandra adottò metodi diversi nonostante un programma simile a quello giolittiano, aggravando la situazione socio-politica.
- La repressione di una manifestazione antimilitarista ad Ancona nel giugno 1914 portò allo sciopero generale e alla "settimana rossa".
- Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale oscurò le proteste, evidenziando il malcontento tra le classi lavoratrici.
Il declino di Giolitti
Fu proprio il radicalismo socialista a spingere Giolitti a cercare nuove alleanze, concretizzatasi poi nel Patto gentiloni. Ma ciò non bastò a consolidare la sua leadership, che cominciò a indebolirsi, come dimostrarono i non incoraggianti risultati ottenuti nelle prime elezioni a suffragio universale del 1913. Ecco perché Giolitti, stretto ormai fra gli oppositori molto decisi e alleati poco docili, nel marzo 1914 preferì cedere il posto ad Antonio Salandra, un liberale moderato, che egli credeva di poter mettere da parte al momento opportuno senza troppe difficoltà.
Questa volta il calcolo si rivelò sbagliato. La situazione sociale e politica tendeva infatti a deteriorarsi sempre più, anche perché il governo Salandra, pur presentandosi con un programma non molto dissimile da quello giolittiano, intendeva utilizzare metodi diversi.La settimana rossa
Ciò risultò evidente il 7 giugno 1914, quando durante una manifestazione antimilitarista organizzata dai socialisti ad Ancona la polizia intervenne uccidendo tre dimostranti. Seguì l'immediata proclamazione di uno sciopero generale di protesta che sfociò poi in gravi atti di violenza con ben 14 morti e più di 400 feriti. Fu questa la cosiddetta "settimana rossa", dal 7 al 13 giugno 1914, che ebbe il proprio centro nella Romagna e nelle Marche. Pochi mesi dopo, lo scoppio del primo conflitto mondiale avrebbe modificato ogni rapporto politico e fatto passare in secondo piano questa manifestazione di generale protesta, chiaro segno del profondo malcontento diffuso tra le classi lavoratrici.