Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'Inghilterra, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, era la più grande potenza coloniale con un vasto impero.
  • Il sistema di "amministrazione indiretta" permetteva alle società africane esistenti di adattarsi al governo locale, evitando bruschi passaggi culturali.
  • Questo metodo era efficace nelle regioni con strutture tribali intatte, come l'Africa occidentale, ma ostacolava lo sviluppo di sentimenti nazionali e concetti di Stato.
  • Joseph Chamberlain, come ministro delle colonie, abbandonò il "laissez-faire" e promosse investimenti per valorizzare l'impero britannico.
  • Le infrastrutture come ferrovie e commercio aiutarono a ridurre la schiavitù e le guerre tribali, rendendo l'Africa occidentale più ospitale.

Indice

  1. L'impero britannico e l'amministrazione indiretta
  2. Benefici e critiche dell'amministrazione indiretta
  3. Il nuovo imperialismo e i suoi effetti

L'impero britannico e l'amministrazione indiretta

Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, l’Inghilterra era la più grande potenza coloniale del mondo e il suo impero il più vasto. Fino a quel momento, nelle colonia veniva utilizzata “l’amministrazione indiretta”, cioè “il sistema mediante il quale l’autorità tutelare riconosce le società africane esistenti e le assiste nel loro processo di adattamento alle funzioni del governo locale. Gli Inglesi ritenevano che il passaggio da una società africana o asiatica ad una di tipo europeo non potesse essere troppo brusco. Gli africani avevano perduto ogni rispetto per l’etica e le istituzioni tribali, senza per altro riconoscere il valore di etiche e istituzioni diverse; la società ed i sistemi amministrativi indigeni erano tutt’altro perfetti, ma se non altro rappresentavano una struttura entro la quale un individuo poteva vivere.

Benefici e critiche dell'amministrazione indiretta

L’amministrazione indiretta poteva essere realizzabile solo laddove la struttura tribale era rimasta relativamente intatta e cioè in quelle regioni come l’africa occidentale, dove l’insediamento europeo era assai limitato, anche a causa delle condizioni climatiche. Gli altipiani del Kenia e del sud Africa avevano invece attratto l’insediamento bianco che si era organizzato in società che non lasciavano alcun spazio per una struttura sociale e politica di stampo africano. I territori che hanno sperimentato l’amministrazione indiretta ne hanno tratto, in genere, discreti benefici. Si può tuttavia muovere un grave appunto a questo tipo di amministrazione e cioè di aver perpetuato, quasi fossilizzato, l’unità tribale, ostacolando così la nascita di un genuino sentimento nazionale e del concetto di Stato.

Il nuovo imperialismo e i suoi effetti

Con l’avvento di Joseph Chamberlain, come ministro delle colonie, la teoria del “laissez faire”, utilizzata fino a quel momento, fu abbandonata e vennero fatti degli investimenti atti a valorizzare l’impero che costituiva, secondo il ministro, un grande patrimonio. L’Africa occidentale, nota come il “cimitero dei bianchi”, divenne relativamente ospitale e varie imprese, fornite di moderni mezzi di trasporto, poterono spingersi dalla costa verso l’interno del paese. Il nuovo imperialismo rispettava abbastanza bene gli interessi degli indigeni e, con il passare degli anni, si poté constatare come le ferrovie e il commercio avessero dato il maggior contributo alla soppressione della schiavitù e delle guerre tribali.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il sistema di amministrazione utilizzato dall'Inghilterra nelle sue colonie?
  2. L'Inghilterra utilizzava l'"amministrazione indiretta", un sistema che riconosceva le società africane esistenti e le assisteva nel loro adattamento alle funzioni del governo locale.

  3. Quali erano i limiti dell'amministrazione indiretta nelle colonie inglesi?
  4. L'amministrazione indiretta tendeva a perpetuare l'unità tribale, ostacolando la nascita di un sentimento nazionale genuino e del concetto di Stato.

  5. Quali cambiamenti furono introdotti con l'avvento di Joseph Chamberlain come ministro delle colonie?
  6. Joseph Chamberlain abbandonò la teoria del "laissez faire" e fece investimenti per valorizzare l'impero, migliorando le condizioni in Africa occidentale e contribuendo alla soppressione della schiavitù e delle guerre tribali.

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