Concetti Chiave
- Il biennio rosso (1919-1920) è segnato da conflitti sociali e insurrezioni nelle campagne, con lavoratori in agitazione per miglioramenti economici e sociali.
- Nel 1919, i metalmeccanici ottengono la riduzione dell'orario lavorativo a otto ore giornaliere, segnando una vittoria significativa per i lavoratori.
- Nelle campagne, i braccianti organizzano occupazioni di terreni incolti, chiedendo la redistribuzione delle terre e riforme agrarie.
- I braccianti si dividono in leghe: le leghe rosse di ispirazione socialista e le leghe bianche di ispirazione cattolica, che spingono per una riforma agraria.
- Gli operai metalmeccanici occupano oltre seicento fabbriche, autogestendo la produzione in risposta alla serrata imposta dagli industriali, anche se le proteste si concludono pacificamente.
Indice
Il biennio rosso
- il 1919 e il 1920 sono due anni caratterizzati dallo scoppio di numerosi conflitti sociali e moti insurrezionali nelle campagne e questo lasso di tempo viene definito il periodo del biennio rosso
Conquiste operaie
- nel 1919 gli operai metalmeccanici riescono ad ottenere la riduzione dell’orario lavorativo settimanale, che abbassa le ore giornaliere a otto
Rivendicazioni nelle campagne
- la lotta si diffonde anche nelle campagne dove i braccianti ( ovvero i contadini che lavorano nei campi) reclamano la redistribuzione delle terre e agiscono con l’occupazione dei terreni incolti
Organizzazione dei braccianti
- i braccianti sono organizzati in leghe:
1) le leghe rosse sono quelle di ispirazione socialista
2) le leghe bianche sono quelle di ispirazione cattolica che volevano anche che il governo italiano attuasse una riforma agraria
Occupazione delle fabbriche
- c’è l’occupazione da parte degli operai metalmeccanici di oltre seicento fabbriche, organizzando la produzione e il lavoro secondo l’autogestione -> questo come reazione alla serrata, ovvero l’interruzione dell’attività lavorativa imposta dagli industriali agli operai
Conclusione pacifica
- il clima che si è creato fa inevitabilmente pensare allo scoppio di una rivoluzione, ma alla fine questa protesta si conclude in modo pacifico grazie al capo del governo Giolitti anche se non vengono raggiunti i risultati sperati perché è presente l’insoddisfazione di tutti