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Concetti Chiave

  • Nel gennaio 1917, la Germania riavvia la guerra sottomarina, affondando molte navi, compresi mercantili statunitensi.
  • La reazione degli Stati Uniti culmina con la dichiarazione di guerra alla Germania nell'aprile 1917, sostenuta dalla retorica del presidente Wilson.
  • L'economia statunitense era strettamente legata agli alleati dell'Intesa, con esportazioni e prestiti significativi a Regno Unito e Francia.
  • L'ingresso in guerra degli Stati Uniti mirava anche a proteggere gli interessi economici nordamericani in Europa.
  • La dichiarazione di guerra ottiene un ampio sostegno nel Congresso, e nel 1918 le truppe statunitensi arrivano in Europa.

Indice

  1. La guerra sottomarina tedesca
  2. L'ingresso degli Stati Uniti
  3. Interessi economici statunitensi
  4. Il sostegno del congresso

La guerra sottomarina tedesca

Nel gennaio del 1917 il governo tedesco autorizza il rilancio della guerra sottomarina e in pochi mesi i tedeschi riescono ad affondare una gran quantità di navi dirette verso i porti nemici.

L'ingresso degli Stati Uniti

Tuttavia poiché molte di queste navi battono bandiera statunitense, la ripresa della guerra sottomarina suscita la reazione del governo degli Stati Uniti che rompe le relazioni diplomatiche con la Germania e all'inizio di aprile 1917 dichiara guerra contro la Germania e i suoi alleati.

L'ingresso in guerra è sostenuto dal presidente Wilson con il largo impiego di una retorica che insiste sulla 'barbarie' dell'esercito tedesco (in effetti il riferimento è all'occupazione del Belgio, tanto quanto alla fondamento della Lusitania) e sulla necessità di difendere la democrazia parlamentare, di cui Regno Unito e Francia sono la massima espressione in Europa.

Interessi economici statunitensi

Oltre a questi elementi che non sono pure trascurabili, c'è il fatto che nel corso della guerra l'economia statunitense si è legata molto strettamente a quelle dei paesi dell'Intesa. Da un lato nei primi anni di guerra, nonostante le incursioni navali tedesche le esportazioni statunitensi verso Regno Unito e Francia sono quadruplicate: tra il 1914 e il 1917 le imprese nordamericane produttrice di armi hanno venduto ai paesi dell'Intesa merci per oltre 2 miliardi di dollari, una cifra enorme. Dall'altro le banche nordamericane hanno concesso enormi quantità di prestiti ai governi inglese e francese, un fenomeno importante anche perché ha invertito una tendenza secolare: nel senso che mentre per tutto l'Ottocento, erano gli Stati Uniti a essere in debito con le banche europee, in primo luogo quelle britanniche, adesso però il rapporto si capovolge e sono Francia e Regno Unito a essere in debito con le banche statunitensi. Entrambe queste ragioni fanno sì che l'ingresso in guerra degli Stati Uniti dalla parte dell'intesa abbia pure i carattere di un intervento a tutela e a garanzia degli interessi economici nordamericani in Europa.

Il sostegno del congresso

Per queste ragioni, quando Wilson chiede al congresso la fiducia sulla dichiarazione di guerra alla Germania ottiene facilmente una schiacciante maggioranza e nella primavera del 1918 le truppe statunitensi cominciano ad arrivare sui teatri di battaglia europei.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le ragioni principali che portarono gli Stati Uniti a entrare nella prima guerra mondiale?
  2. Gli Stati Uniti entrarono in guerra principalmente a causa della ripresa della guerra sottomarina da parte della Germania, che colpì molte navi statunitensi, e per proteggere i loro interessi economici legati ai paesi dell'Intesa, con cui avevano forti legami commerciali e finanziari.

  3. Come influenzò l'economia statunitense la prima guerra mondiale prima dell'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto?
  4. L'economia statunitense si legò strettamente a quella dei paesi dell'Intesa, con le esportazioni verso Regno Unito e Francia quadruplicate e le banche statunitensi che concessero enormi prestiti ai governi inglese e francese.

  5. Quale fu il ruolo del presidente Wilson nell'ingresso degli Stati Uniti nella guerra?
  6. Il presidente Wilson sostenne l'ingresso in guerra con una retorica che sottolineava la 'barbarie' dell'esercito tedesco e la necessità di difendere la democrazia parlamentare, ottenendo facilmente il sostegno del congresso per dichiarare guerra alla Germania.

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