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Concetti Chiave

  • La Prima Guerra Mondiale ha reso difficile distinguere tra atrocità reali contro i civili e amplificazioni propagandistiche.
  • Gli atti di violenza, come stupri e maltrattamenti da parte di soldati occupanti, sono stati ampiamente documentati e pubblicizzati.
  • La propaganda di guerra ha degradato l'immagine del nemico, descrivendolo come mostruoso e giustificando la violenza contro di lui.
  • Le vignette di guerra hanno illustrato nefandezze nemiche, spesso esagerando o inventando eventi per rafforzare l'odio.
  • La brutalizzazione della mentalità europea durante la guerra ha portato a un'assuefazione alla violenza che ha avuto effetti duraturi.

Indice

  1. Propaganda e atrocità nella prima guerra mondiale
  2. Degradazione dell'immagine del nemico
  3. Brutalizzazione della mentalità europea

Propaganda e atrocità nella prima guerra mondiale

In un contesto come quello della prima guerra mondiale diventa difficile distinguere tra le attività che sono state commesse davvero, anche contro i civili, e le amplificazioni dovute all'azione della propaganda o a spontaneo processi di autosuggestione.

Senza alcun dubbio però le aggressioni o i maltrattamenti contro i civili, compiti dai soldati che occupano territori stranieri, sono innumerevoli. Certamente numerosi sono anche i casi di donne stuprate dai soldati occupanti. Nel caso della Grande Guerra tutte queste atrocità che hanno accompagnato ogni altra guerra del passato, sono per la prima volta oggetto di una clamorosa è risentita propaganda. Subito dopo le prime settimane di guerra non c'è nazione belligerante che non istituisca una commissione d'inchiesta per accertare l'esistenza di violenze sui civili, che vengono effettivamente documentate e largamente pubblicizzate. Qualche volta sono considerati veri anche dei fatti non documentati, purché gettino discredito sui nemici. Regolarmente poi i nemici vendono descritti come esseri mostruosi e pericolosissimi che proprio per questo meritano di essere uccisi senza alcun rimorso.

Degradazione dell'immagine del nemico

Questa degradazione dell'immagine del nemico è una delle tecniche più efficaci ed eticamente più velenose della propaganda di guerra. Quando le parole non bastano più, ecco che la stampa ospita le vignette di guerra, con le quali i grafici e i disegnatori si incaricano di illustrare le brutali nefandezze sei nemici, a volte accreditando come sicuramente veri fatti di dubbia veridicità.

Brutalizzazione della mentalità europea

Una simile nobilitazione della violenza o della disponibilità alla morte è fondamentale per capire come milioni di soldati abbiano potuto sopportare senza cadere alle difficoltà e alle atrocità della guerra. Comunque le i mutevoli brutalità sono lì ovvero i soldati e anche molti civili devono conviverci. E la quotidianità della ferocia ha come effetti la "brutalizzazione" della mentalità europea degli anni di guerra: questo termine si deve a George Mosse, vuole alludere alla terribile assuefazione alla violenza come normalità che si diffonde nel corso della guerra e che farà sentire a lungo i suoi pesanti effetti anche dopo la conclusione del conflitto. In realtà possiamo considerare che la brutalizzazione della mentalità europea è in corso da molti anni, in altre parole si potrebbe dire che ciò che accadde negli anni della guerra non è altro che il maestoso e orripilante passaggio dalle fantasie alla realtà.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto della propaganda durante la prima guerra mondiale sulla percezione del nemico?
  2. La propaganda ha degradato l'immagine del nemico, descrivendolo come mostruoso e pericoloso, giustificando così la violenza contro di esso e contribuendo alla brutalizzazione della mentalità europea.

  3. Come sono state documentate e pubblicizzate le atrocità contro i civili durante la Grande Guerra?
  4. Le nazioni belligeranti hanno istituito commissioni d'inchiesta per documentare le violenze sui civili, che sono state ampiamente pubblicizzate, a volte anche accreditando fatti di dubbia veridicità.

  5. Quali sono stati gli effetti a lungo termine della brutalizzazione della mentalità europea durante la guerra?
  6. La brutalizzazione ha portato a una terribile assuefazione alla violenza come normalità, con effetti pesanti che si sono sentiti a lungo anche dopo la conclusione del conflitto.

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