Concetti Chiave
- La facciata della chiesa di Santa Croce a Lecce è un esempio emblematico del Barocco leccese, iniziata nel 1582 e completata da Zimbalo e Penna.
- Il Barocco leccese è noto per il suo decorativismo esuberante, che combina influenze romane e spagnole con il gusto locale.
- La facciata è suddivisa in due ordini separati da una trabeazione ornata e una balconata con mensole a forma di figure umane e animali fantastici.
- Il registro inferiore include cinque sezioni con semicolonne, rosoni e tre portali d'ingresso riccamente decorati.
- L'ordine superiore è caratterizzato da un rosone centrale e rilievi con angeli e simboli cristologici, affiancati da nicchie con statue di santi.
Il barocco leccese
Il capolavoro del cosiddetto “Barocco leccese” è la facciata della chiesa di Santa Croce, cui è annesso il monastero dei padri celestini: iniziata nel 1582, fu poi ultimata, in fasi diverse, da Zimbalo e Penna, i “maestri di pietra”, interpreti del barocco leccese. Questo particolare linguaggio è caratterizzato da un accentuato decorativismo che interpreta con grande fantasia modelli colti romani e soprattutto spagnoli, fondendoli con il gusto locale.
Decorazioni della facciata
La facciata è suddivisa in due ordini separati da una trabeazione riccamente ornata e da una balconata sorretta da mensole, che assumono le sembianze di figure umane e di animali fantastici. Il registro inferiore è diviso in cinque parti da semicolonne, che incorniciano i rosoni e i tre portali di ingresso. Anche i capitelli e l’architrave presentano una sovrabbondante decorazione, in cui si alternano, in un insieme armonico, animali fantastici, creature mitologiche, angeli e stemmi religiosi.
Dettagli dell'ordine superiore
L’ordine superiore è impreziosito dal rosone centrale, circondato da numerosi rilievi raffiguranti angeli in volo e simboli cristologici. Ai lati di esso si aprono nicchie con statue di santi, inquadrate da colonne che presentano un’esuberanza di motivi decorativi.