Concetti Chiave
- La "Dama con l'ermellino" di Leonardo da Vinci è un'opera scoperta solo dopo la Rivoluzione francese, acquistata da una nobile polacca e portata a Cracovia.
- L'identificazione del soggetto del dipinto come Cecilia Gallerani è stata possibile grazie a una testimonianza poetica del 1400, nonostante l'assenza di riferimenti nelle carte di Leonardo.
- La posa di tre quarti e la grazia del dipinto ricordano altre opere di Leonardo, confermando la sua attribuzione all'artista.
- Il dipinto presenta anomalie come uno sfondo scuro, a differenza dei soliti paesaggi leonardeschi, e l'uso di giochi linguistici non tipici di Leonardo.
- Il soggetto tiene in mano un furetto, non un ermellino, con implicazioni simboliche di lussuria, mentre l'opera doveva rappresentare la purezza di Cecilia.
Origini misteriose dell'opera
Opera di cui, fino al 1700, non si sapeva assolutamente nulla. È un’opera che appare sul mercato antiquario dopo la Rivoluzione francese e viene subito acquistata da una nobile polacca, che lo porta a Cracovia, sua città d’origine.
Quando appare un dipinto di cui non si sapeva nulla, gli studiosi si interrogano sull’identità dell’autore e del soggetto: in questo caso ne vale particolarmente la pena, perché Leonardo non ha lasciato traccia di questo dipinto nelle sue carte, e non ne parlano nemmeno i suoi biografi più stretti, come Vasari. Si è arrivati all’identificazione di quest’opera grazie alla testimonianza del poeta di corte di Ludovico il Moro, che in un’opera poetica pubblicata alla fine del 1400 dice che Leonardo è stato autore di un ritratto di Cecilia Gallerani, un amante molto giovane del duca di Milano.
Caratteristiche e anomalie dell'opera
L’opera si colloca fra il 1485 e il 1490 e non possibile offrire una datazione più precisa: tutti gli storici dell’arte oggi sono concordi sul fatto che la Dama con l’ermellino sia un’opera di Leonardo, perché vi sono una serie di indizi rivelatori:
• la posa è di tre quarti, come la Gioconda;
• la mano che sorregge l’ermellino è stata studiata e disegnata da Leonardo: ci sono dei suoi disegni simili al dipinto di Cracovia;
• è presente una certa grazia, che coincide quasi puntualmente con altre opere di Leonardo.
Ci sono però anche delle anomalie:
• lo sfondo è completamente scuro, cosa che Leonardo non amava particolarmente: spesso inseriva dei paesaggi, che in questi caso non sono presenti. Leonardo, con quest’opera, ha dovuto raccogliere molti compromessi, cambiando il suo stesso canone. Infatti questa non è un’opera canonica.
• Leonardo è costretto in qualche modo a giocare sull’assonanza tra il cognome di Cecilia, Gallerani, e il termine greco che indica l’ermellino, galè. Questi giochi linguistici, che sono frequentissimi nel Rinascimento, non sono frequenti per Leonardo. Perché questa associazione? Non solo perché è nel cognome della dama, ma è anche un animale che rappresenta la purezza, la condizione di una donna virginale. Evidentemente a Leonardo viene dato il compito di realizzare un’opera che doveva rappresentare le qualità di Cecilia, che lei non aveva. Quello che tiene in mano non è però un ermellino, ma è un furetto, e Leonardo non può dipingere qualcosa che non vede. Il furetto, nella simbologia, indica la lussuria.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e la storia iniziale della "Dama con l'ermellino"?
- Come è stata identificata l'opera come un lavoro di Leonardo da Vinci?
- Quali sono le anomalie presenti nell'opera rispetto al canone di Leonardo?
L'opera era sconosciuta fino al 1700 e apparve sul mercato antiquario dopo la Rivoluzione francese, venendo acquistata da una nobile polacca che la portò a Cracovia.
L'identificazione è avvenuta grazie alla testimonianza del poeta di corte di Ludovico il Moro, che menzionò un ritratto di Cecilia Gallerani realizzato da Leonardo, e attraverso vari indizi stilistici e tecnici.
Lo sfondo scuro, l'assenza di paesaggi, e l'uso di giochi linguistici con il nome di Cecilia e l'ermellino, che non sono tipici di Leonardo, rappresentano delle anomalie rispetto al suo stile usuale.