Concetti Chiave
- Hogarth era noto per il suo carattere generoso e il suo grande senso dell'umorismo, oltre che per l'uso della pittura come linguaggio educativo.
- I suoi cicli pittorici sono strutturati come opere teatrali, influenzati anche dalla sua amicizia con l'attore David Garrick.
- "La carriera del libertino" è uno dei suoi cicli più celebri, composto da otto dipinti che criticano l'ambizione sociale e la decadenza morale.
- La "Taverna della Rosa" illustra la caduta di un giovane in un ambiente corrotto e decadente, enfatizzando i temi moralistici di Hogarth.
- La scena rappresenta un luogo sordido dove il protagonista è circondato da vizio e depravazione, sottolineando la miseria umana.
Indice
Hogarth e il suo linguaggio
Hogarth era considerato dai suoi contemporanei un uomo buono e generoso. Dai modi gentili e realmente interessato alla gente e al suo destino. Un uomo con un grande senso dell'umorismo, e fiducioso nel potere educativo del linguaggio anche se, nel suo caso, il linguaggio era quello della pittura. Allora come oggi, molti critici pensano a lui soprattutto come a un grande moralista, a un caricaturista eccellente, a un incisore minuzioso che, come dicevano i latini, ridendo “castigat more” (corregge i costumi).
I cicli di Hogarth
I cicli di Hogarth sono concepiti secondo una struttura a puntate, o ad atti, che da una parte li lega al grande romanzo inglese che stava nascendo, dall'altra al teatro. Hogarth fu sempre vicino al mondo dell’opera teatrale anche per la sua amicizia con il grande attore David Garrick.
La carriera del libertino
La carriera del libertino del 1733, è uno dei cicli più famosi di Hogarth, si compone di ben otto dipinti, oggi conservati al Sir John Soane’s Museum di Londra e misura 62,5×75 cm.
In essi l’artista mette a nudo con graffiante ironia le vicende di un giovane arrampicatore sociale senza scrupoli che, pur di vivere fra gli agi dei ricchi salotti londinesi, dilapida l’eredità di famiglia tradendo gli affetti più cari e riducendosi povero e infermo in un manicomio. Tra le varie tele La taverna della Rosa riassume in modo vivacissimo gli intenti moralistici dell’artista.

La taverna della Rosa
Il protagonista, reduce da una rissa, sta scompostamente seduto all’estremità destra del tavolo abbandonandosi alle finte tenerezze di due donne dai facili costumi che, con l’occasione, lo stanno anche derubando dell’orologio. L’ambiente è raffigurato sporco e affollato, è quello di uno dei molti locali equivoci del tempo, dove imperversano vizio e depravazione.
La donna seduta in primo piano ad esempio, è una prostituta che si sta spogliando per iniziare il proprio numero di danza nuda sul gran vassoio che un oste dal volto volgare sta per appoggiare sul tavolo. Tutt’intorno è uno sguaiato e chiassoso affaccendarsi di altre donnine, una delle quali beve in modo sguaiato direttamente da una pentola; un’altra sta letteralmente vandalizzando con la fiamma di una lampada una carta geografica appesa alla parete.
L’atmosfera della quale Hogarth riesce magistralmente a farci partecipi con la sua pittura è quella di un luogo sordido e angusto, dove inutilmente si cerca il piacere e la bellezza, trovando – al contrario – solo miserie e bruttura.
Domande da interrogazione
- Qual è la reputazione di Hogarth tra i suoi contemporanei?
- Come sono strutturati i cicli pittorici di Hogarth?
- Cosa rappresenta "La taverna della Rosa" nel ciclo "La carriera del libertino"?
Hogarth era considerato un uomo buono e generoso, con un grande senso dell'umorismo e fiducioso nel potere educativo del linguaggio della pittura.
I cicli di Hogarth sono concepiti secondo una struttura a puntate o ad atti, legandosi al romanzo inglese nascente e al teatro.
"La taverna della Rosa" riassume gli intenti moralistici di Hogarth, mostrando un ambiente sordido e angusto dove il protagonista si abbandona a vizi e depravazione.