Concetti Chiave
- L'arte antica greca e romana ha influenzato gli artisti europei fin dal Medioevo, con un picco durante il Rinascimento e il Neoclassicismo.
- Il confronto con l'arte del passato ha stimolato la creatività del XVIII secolo, ma ha anche evidenziato la sua inarrivabile perfezione.
- Johann Heinrich Füssli ha rappresentato l'angoscia artistica di fronte alla grandezza delle rovine antiche in un disegno del 1778-1780.
- Il disegno di Füssli mostra i resti di una statua di Costantino davanti a un muro di pietre, simbolo di un complesso monumentale perduto.
- Il sentimento di impotenza deriva dall'impossibilità di ricostruire l'antico splendore nella sua interezza, accentuando l'amarezza dell'artista.
L'influenza dell'arte antica
Nell'arte europea le proporzioni e le forme dell'antica Grecia e dell'epoca romana sono state fin dal Medioevo e ancor più nel Rinascimento oggetto di studio e in molti casi modello ideale per scultori e pittori. Nel Settecento, con il Neoclassicismo, l'imitazione dell'arte antica raggiunse il suo apice. Il confronto con l'arte del passato fornì uno stimolo alla creatività degli artisti del XVIII secolo, ma al contempo fece nascere la consapevolezza della sua irraggiungibile perfezione.
Füssli e l'angoscia dell'artista
Tale sentimento fu efficacemente raffigurato da Johann Heinrich Füssli in un disegno eseguito tra il 1778 e il 1780 dopo un viaggio compiuto in Italia: i frammenti di una colossale statua dell'imperatore Costantino si stagliano davanti a un muro di pietre, del quale non si distinguono i limiti, parte anch'esso di un grande complesso monumentale ormai irrimediabilmente perduto. L'amarezza di trovarsi di fronte a un universo non ricostruibile nella sua interezza acuisce il sentimento di angoscia e impotenza dell'artista.