Concetti Chiave
- Courbet, originario di un contesto contadino, rivendica le sue radici e diventa un maestro per la nuova generazione di artisti, favorendo discussioni intellettuali nei caffè.
- Critico della formazione accademica tradizionale, Courbet promuove la libertà espressiva e apre un atelier gratuito per artisti, finanziandolo personalmente, seppur per breve tempo.
- Nel 1850 espone al Salone, ma successivamente rifiuta la sua istituzionalizzazione, fondando il Padiglione del Realismo di fronte al Louvre come alternativa.
- Considerato il padre del realismo, Courbet ispira artisti come Millet e Daumier, rappresentando il lavoro e le difficoltà del popolo, come ne "Gli spaccapietre".
- Nel "Funerale ad Ornans", Courbet mostra una scena di vita quotidiana senza idealizzazioni, evidenziando la realtà sociale attraverso l'uso di colori terrosi e una composizione non convenzionale.
-origini contadine ma poi ricco
-rivendicazione delle proprie origini
-maestro per una generazione d’artisti
-riunioni nei caffè, discussioni intellettuali
-provocatore conscio dei propri mezzi
-non grande formazione accademia→copia delle opere del Louvre [autodidatta]
-accademia: morta e inutile→libertà di espressione con mezzi ed ideali propri
-apertura di uno spazio in cui chiunque poteva dipingere [completamente gratuito e finanziato da lui, di breve durata]
-esposizione al Salone nel 1850
-rifiuto del Salon [che aveva due esposizioni annuali]→istituzione del Padiglione del Realismo di fronte al Louvre
-bohémien
-arresto ed esilio in Svizzera
-padre nobile del realismo
-successori: Millet e Daumier[anche incisore e satirico]
-rappresentazione del lavoro, non solo del popolo afflitto dalla sofferenza [vd. Gli spaccapietre, due personaggi vestiti di stracci e zoccoli di legno, che spaccano pietre e li mettono in un cesto, messi di spalle, mostrano la fatica del lavoro]→grande fortuna successivamente
-Campagna salvifica: valori ancestrali e fermi, possibilità per l’uomo di salvarsi→ ricerca di fortuna nell’industrializzazione: perdita di tutto, città invivibili, mancanza di qualsiasi servizio, vita in baracche…persone illuse dal progresso
Funerale di un concittadino
1849, dopo un viaggio in Olanda in cui conosce la pittura fiamminga e di Rembrandt in particolar modo, decide di rappresentare in una tela enorme (ca. 7m) il funerale di un concittadino. Rappresentazione di tutta la città (60 persone tra cui il padre di Courbet): rappresentante delle istituzioni, rappresentanti della Chiesa, soprattutto rappresentanti del popolo [contadini, mani sporche e rovinate]. Scena tagliata a metà, lo spettatore resta fuori. Tela giocata sul marrone, il nero, e l’ocra. Non si utilizza una prospettiva albertiana, i personaggi sono sovrapposti, senza profondità. I personaggi non si interessano realmente della sepoltura, i chierici hanno fretta, ci sono persone quasi ubriache, altri si fanno i propri affari, chiacchierano, essa è solo un fatto sociale. Visi bellissimi, soprattutto quelli femminili, solcati dalla fatica del vivere e del lavorare. Più che accusare, mostra il reale, non c’è alcun aspetto caricaturale. Pittura non lirica, greve. Opera molto criticata. Critica: esaltazione della volgarità, pittura come strumento della rivoluzione, intimidazioni da parte del potere (finite in esilio).
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini di Courbet e come influenzano la sua arte?
- Come Courbet ha sfidato le istituzioni artistiche del suo tempo?
- Qual è il significato del "Funerale ad Ornans" e come è stato accolto?
Courbet ha origini contadine, ma successivamente diventa ricco. Rivendica le sue origini e diventa un maestro per una generazione di artisti, influenzando il realismo con la sua rappresentazione del lavoro e della vita quotidiana.
Courbet ha rifiutato l'accademia, considerandola morta e inutile, e ha cercato la libertà di espressione. Ha istituito il Padiglione del Realismo di fronte al Louvre come alternativa al Salon ufficiale, promuovendo un'arte più autentica e accessibile.
"Funerale ad Ornans" rappresenta un funerale di un concittadino con un realismo crudo, mostrando la scena come un fatto sociale senza idealizzazione. L'opera è stata molto criticata per la sua esaltazione della volgarità e ha portato a intimidazioni da parte del potere, culminando nell'esilio di Courbet.