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Concetti Chiave

  • Antonio Canova giocò un ruolo cruciale nella protezione del patrimonio artistico italiano durante un periodo storico di grandi spoliazioni.
  • Le difficoltà economiche del Settecento portarono molte famiglie italiane a vendere le loro collezioni d'arte, impoverendo il patrimonio culturale.
  • Durante le spoliazioni napoleoniche, numerose opere d'arte italiane furono trasferite a Parigi come trofei, creando una perdita culturale significativa.
  • Nel 1802, Canova fu nominato ispettore generale delle Belle Arti e protestò contro le spoliazioni, sebbene senza successo immediato.
  • Nel 1815, Canova riuscì a recuperare 248 opere d'arte su 506 sottratte, riportandole in Italia nonostante le difficoltà.

Antonio Canova, una vita al servizio dell'arte

Canova svolse a più riprese un ruolo decisivo nella salvaguardia del patrimonio artistico italiano in un momento storico molto delicato. Già nella prima metà del Settecento molte collezioni private avevano infatti lasciato lo Stato pontificio: le difficoltà economiche avevano obbligato molte grandi famiglie a vendere interamente o in parte le loro collezioni di opere d'arte.

Alla fine del secolo, a tutto ciò si erano aggiunte le spoliazioni napoleoniche: più volte i francesi portarono in trionfo a Parigi dei pezzi pregiati provenienti in gran parte da Roma, ma anche da altri regioni d'Italia.

L'arrivo delle opere d'arti provenienti dall'Italia era celebrato come una sorta di parata trionfale per le vie di Parigi.
Nel 1802 papa Pio VII nominò Antonio Canova ispettore generale delle Belle Arti per lo Stato della Chiesa e per Roma. Lo stesso anno, chiamato a Parigi da Napoleone, l'artista si lamentò ufficialmente delle spoliazioni, che rischiavano di compromettere per sempre il patrimonio artistico italiano, inteso come un insieme di opere dotate di una storia comune ed in relazione tra loro all'interno di una tradizione senza la quale sarebbero state incomprensibili. La protesta non ebbe alcun esito, anzi, le spoliazioni proseguirono fino alla caduta del governo di Napoleone.
Nel 1815, Canova fu nuovamente incaricato di recarsi a Parigi per reclamare la restituzione del patrimonio sottratto, riuscendo, in tempi molto stretti e tra grandi difficoltà, a riportare in Italia 248 opere delle 506 che erano state portate in Francia.

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