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Concetti Chiave

  • Santa Maria presso San Satiro è la prima opera milanese di Bramante, commissionata da Gian Galeazzo Sforza nel 1478.
  • La chiesa ha una pianta a "T" a causa dello spazio limitato dovuto all'attività mercantile e artigianale della zona.
  • Bramante amplia il sacello bizantino e crea una navata decorata con un coro dietro l'altare.
  • L'interno presenta archi romani, pilastri e un tabernacolo che conferisce profondità al coro.
  • Elementi come l'arco trionfale e la volta a botte cassettonata riflettono un moderno classicismo.

Indice

  1. La prima opera milanese di Bramante
  2. Progetto iniziale e modifiche

La prima opera milanese di Bramante

Questa chiesa monumentale è la prima opera milanese di Bramante, su commissione nel 1478 di Gian Galeazzo Sforza. Presenta una pianta a “T” dovuta al poco spazio presente nel luogo in cui è stata edificata, a causa dell’intensa attività mercantile ed artigianale della città. Oltre ad un restauro generale del monumento l’artista sceglie di ampliare il sacello di origine bizantina e di creare una navata con decorazioni plastiche che includono un coro dietro all’altare.

Progetto iniziale e modifiche

Il suo progetto iniziale era però un edificio a croce greca e navata unica, con l’aggiunta di due cappelle in edifici indipendenti; dovette purtroppo abbandonare questo progetto per ragioni di spazio. Al suo interno, le navate contengono molti archi romani e pilastri di piccola e media grandezza. Questi includono anche un tabernacolo dove si prospetta un’immagine delle Vergine Miracolosa, che dona un senso di profondità e lunghezza del coro. Sono presenti anche molte scenografie, soprattutto nella parte centrale, che riportano ad un moderno classicismo. Bramante riesce ad inserire perfino un arco trionfale, seguito da archi a tutto sesto e una volta a botte cassettonata. Trasforma così una costruzione tardo-bizantina in un edificio molto più moderno.

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