Concetti Chiave
- Bramante si trasferì a Roma dopo la caduta di Ludovico il Moro, dove studiò le rovine per sviluppare un nuovo classicismo architettonico.
- Il chiostro di Santa Maria della Pace fu il primo lavoro romano documentato di Bramante, commissionato dal cardinale Oliviero Carafa.
- Il chiostro presenta una pianta quadrata e un alzato modulare, ispirati a Brunelleschi, ma con una concezione monumentale innovativa.
- Il design del chiostro combina elementi classici come arcate e lesene ioniche, ispirandosi al Colosseo, con un ordine superiore più privato.
- Bramante risolse in modo originale gli angoli del chiostro, affondando un pilastro nella muratura per alleggerirli visivamente.
Bramante si trasferisce a Roma
Dopo la caduta di Ludovico il Moro, Bramante lasciò Milano e si trasferì a Roma, dove ottenne committenze altolocate e si dedicò allo studio appassionato e metodico delle rovine della città, alla ricerca di modelli per creare un nuovo classicismo nell'architettura.
Il chiostro di Santa Maria
Il primo lavoro romano documentato di Bramante è il chiostro del convento di Santa Maria della Pace, la cui progettazione gli fu commissionata dal potente cardinale Oliviero Carafa e che venne realizzato da maestanze lombarde e toscane.
Il chiostro è impostato sia in pianta sia in alzato su un modulo quadrato, secondo l'insegnamento di Brunelleschi, ma del tutto inedita è la concezione monumentale che trasforma il piccolo spazio in un ambiente classico e in un organismo centrico: l'ordine ad arcate del piano terreno, con le lesene ioniche su alti plinti addossate ai pilastri tuscanici, così come il cornicione sommitale a mensoloni si ispirano al Colosseo; il secondo ordine, con pilastri a fascio a cui sono addossate lesene composite alternati a colonnine corinzie, ha un ritmo diverso, a sottolineare la destinazione privata. Originale è la soluzione degli angoli: per alleggerirli, invece di accostare due lesene o piegarne una a libro, Bramante decise di affondare un pilastro nella muratura.