Concetti Chiave
- Leon Battista Alberti, nato a Genova nel 1404, è una figura poliedrica del Rinascimento, noto per il suo contributo in architettura, letteratura e filosofia.
- Il suo lavoro ha riformato il ruolo dell'artista, legandolo al servizio del Signore, con una solida preparazione nelle discipline liberali e un profondo rispetto per l'arte classica.
- Alberti ha influenzato l'architettura rinascimentale, come mostrato nel Tempio Malatestiano di Rimini e nella Chiesa di Sant'Andrea a Mantova, con l'uso di elementi classici per esprimere autorevolezza.
- Ha promosso l'idea che l'architettura debba servire da ponte tra uomo e natura, esaltando la posizione delle famiglie benestanti e la bellezza delle città, come dimostrato nel rinnovamento di Mantova.
- Il rigore logico e la cura delle proporzioni nelle opere di Alberti, visibile nella facciata di Palazzo Rucellai a Firenze, riflettono il concetto di "venustas" vitruviana, unendo armoniosamente le parti.
Leon Battista ALberti - Commento personale
Leon Battista Alberti è sicuramente uno dei massimi autori del quattrocento italiano.
Nato a Genova nel 1404 lavorò in città come Rimini, Firenze e Mantova e visse sempre a Roma al fianco di papa Eugenio IV, dove morì nel 1472.
Egli rispecchia perfettamente la figura dell’erudito poliedrico in modo simile a Leonardo; è, infatti, noto come architetto, scrittore, matematico, umanista, crittografo, linguista, filosofo, musicista e archeologo.
Il contributo maggiore per l’arte e la cultura rinascimentale italiana è sicuramente la sua trattatista: egli ridà una sistemazione normativa alle elaborazioni di Brunelleschi, Donatello e Masaccio riformando la figura dell’artista e il rapporto che esso ha con la città.
Egli delinea questo nuovo ruolo dell’artista intellettuale al servizio del Signore, preparato in tutte le discipline liberali, in particolare ben conscio del linguaggio e dell’arte classica ed in grado di emularli, non con l’inefficace scopo di riprodurla: la firmitas, ovvero la solennità e quasi l’autorevole perfezione e imponente sacralità evocata dalle forme classiche, è infatti una delle tre categorie vitruviane a cui non rinuncia nel suo De re aedificatoria.
Grande importanza è data da Alberti anche al rapporto arte-città. È proprio nel rinascimento che vediamo l’ascesa delle città rinnovate nelle quali l’architettura ha il fondamentale ruolo di ponte tra uomo e natura e in particolare è usata e pensata per esaltare la posizione delle famiglie più benestanti e per ostentare la bellezza e rinomanza della città. Questo intento condiviso e forse anche “suggerito” da Alberti, è seguito in particolare nella città di Mantova: qui egli riqualifica la struttura urbana del centro storico della città, vincolato dai caratteri ambientali (laghi del Mincio) e con una rete stradale difficilmente variabile, attraverso l’inserimento di nuovi “segni” monumentali che superino il rigore matematico delle opere fiorentine e rielaborino l’antico.
L’aspetto più apprezzabile ed intrigante della sua arte, a cui più mi sento affine ed attratta, è infine il rigore logico e la razionale cura della proporzione riscontrabile nelle sue opere: innegabile ed emblematico è nella facciata di Palazzo Rucellai a Firenze ma così anche in ogni altro suo progetto studiato e calcolato assiduamente nell’ottica della venustas vitruviana, ovvero “unione tra le parti” ripresa nel De re aedificatoria.
Domande da interrogazione
- Chi era Leon Battista Alberti e quale fu il suo contributo principale al Rinascimento italiano?
- Quali sono alcuni esempi delle opere architettoniche di Alberti che riflettono il suo ossequio verso l'arte classica?
- Come Alberti vedeva il rapporto tra arte e città durante il Rinascimento?
- Qual è l'aspetto più apprezzabile dell'arte di Alberti secondo il commento personale?
Leon Battista Alberti era un erudito poliedrico del Quattrocento italiano, noto per il suo lavoro come architetto, scrittore, matematico e altro. Il suo contributo principale al Rinascimento italiano fu la sua trattatista, che riformò la figura dell'artista e il suo rapporto con la città, ispirandosi all'arte classica.
Esempi delle opere di Alberti che riflettono il suo ossequio verso l'arte classica includono il Tempio Malatestiano a Rimini e la Chiesa di Sant’Andrea a Mantova, entrambe caratterizzate da elementi come archi trionfali e solennità architettonica.
Alberti vedeva l'architettura come un ponte tra uomo e natura, usata per esaltare la posizione delle famiglie benestanti e la bellezza della città. Questo è evidente nel suo lavoro a Mantova, dove riqualificò la struttura urbana con nuovi segni monumentali.
L'aspetto più apprezzabile dell'arte di Alberti è il rigore logico e la razionale cura della proporzione, evidente nella facciata di Palazzo Rucellai a Firenze e in altre sue opere, seguendo il concetto di venustas vitruviana.