Stefaniab.
Ominide
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • L'Accademia dei Carracci, fondata nel 1585 a Bologna, si concentra sulla riproduzione fedele della natura nelle opere d'arte.
  • Ludovico Carracci, il più anziano, è noto per la pittura religiosa e cerca di esprimere contenuti sacri con semplicità e chiarezza.
  • Annibale Carracci è il più talentuoso pittoricamente, specializzato in scene di genere che riflettono la vita quotidiana.
  • Le opere di Annibale, come "Il mangia fagioli", evidenziano la povertà e la dipendenza dell'uomo dagli elementi fisici per sopravvivere.
  • L'Accademia promuove un approccio umanistico all'arte, offrendo una formazione culturale e professionale ai pittori.

Indice

  1. Fondazione dell'accademia del naturale
  2. Ludovico Carracci e la pittura religiosa
  3. Annibale Carracci e le scene di genere
  4. Analisi dell'opera 'Il mangia fagioli'

Fondazione dell'accademia del naturale

Nel 1585 a Bologna viene fondata da Ludovico Carracci e dai suoi cugini Annibale e Agostino, l’accademia del naturale, che ha come obiettivo la riproposizione della natura vera nelle opere.
Successivamente verrà chiamata accademia del vero, proprio per il fatto che si rappresenta la natura così come viene vista, e dopo ancora prenderò il nome di accademia dei desiderosi.

Mentre nelle botteghe si imparava attraverso la pratica quotidiana, con la collaborazione del maestro, nell’accademia si metteva in primo piano il problema culturale in senso umanistico.

Si tratta di una scuola in senso moderno perché al pittore veniva data sia un’ottima professionalità che una buona formazione culturale.

Ludovico Carracci e la pittura religiosa

È l’esponente della pittura religiosa. È il più anziano dei tre Carracci e studia l’arte locale, quella romana, toscana e veneziana. Vuole una pittura semplice che esprima con chiarezza i contenuti sacri.

Nella giovanile “annunciazione” prevale un senso di grazia e intimità, mentre in altre opere Ludovico assume un atteggiamento retorico per esprimere anche drammaticità.

Annibale Carracci e le scene di genere

È il più dotato dei Carracci, in senso pittorico.

Realizza scene di genere, cioè pitture il cui tema è ispirato alla vita quotidiana.

Questo genere di opera era ritenuta inferiore rispetto a opere che raffiguravano nobili o soggetti sacri.

Tuttavia la critica moderna iniziò ad apprezzare le scene di genere.

Due sue particolari scene di genere sono: la macelleria e il mangia fagioli.

Analisi dell'opera 'Il mangia fagioli'

Quest’opera non ha dimensioni notevoli.

Trattandosi di una scena di genere, rappresenta un momento della vita quotidiana. Rappresenta la povertà infatti il tavolo è imbandito poveramente, e il soggetto mangia voracemente. L’ambientazione scenica è quasi abolita, per far in modo che la nostra attenzione si concentri solo sui pochi oggetti presenti. Dalla finestrella proviene una luce che esalta il tavolo spostato più in avanti, per coinvolgere lo spettatore nella scena. Il disegno è forte e la luce è mobile. Con quest’opera l’artista vuol sottolineare il fatto che l’uomo dipende strettamente da elementi fisici per soddisfare i suoi bisogni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale dell'accademia fondata dai Carracci a Bologna?
  2. L'accademia fondata da Ludovico, Annibale e Agostino Carracci a Bologna nel 1585 aveva come obiettivo la riproposizione della natura vera nelle opere, rappresentando la natura così come viene vista.

  3. Quali sono le caratteristiche distintive della pittura di Ludovico Carracci?
  4. Ludovico Carracci è noto per la pittura religiosa, caratterizzata da semplicità e chiarezza nei contenuti sacri. Le sue opere giovanili, come l'"annunciazione", esprimono grazia e intimità, mentre altre opere mostrano un atteggiamento retorico per esprimere drammaticità.

  5. Come viene rappresentata la scena nel dipinto "Il mangia fagioli" di Annibale Carracci?
  6. "Il mangia fagioli" è una scena di genere che rappresenta un momento di vita quotidiana, evidenziando la povertà con un tavolo imbandito poveramente. L'ambientazione è ridotta al minimo per concentrare l'attenzione sugli oggetti presenti, con una luce che esalta il tavolo e coinvolge lo spettatore.

Domande e risposte