Concetti Chiave
- Nel 1888, Van Gogh si trasferì ad Arles, dove creò alcuni dei suoi dipinti più celebri, catturando la luce mediterranea e i girasoli.
- La convivenza con Gauguin ad Arles durò solo due mesi a causa delle difficoltà relazionali, segnando l'inizio del declino di Van Gogh.
- Van Gogh utilizzò l'autoritratto come forma di autoanalisi, esprimendo il suo stato mentale attraverso lo sguardo e la stesura pittorica.
- Dopo un periodo difficile, Van Gogh cercò di imitare lo stile di Gauguin, dedicandogli un autoritratto esposto nella mostra nazista di Monaco del 1937.
- L'opera di Van Gogh fu considerata precursore dell'arte contemporanea, ma inaccettabile per il regime nazista a causa della sua mancanza di regole.
Van Gogh ad Arles
Van Gogh nel 1888 si trasferì ad Arles, in Provenza. I dipinti più famosi risalgono a questa fase del pittore, in cui fu in grado di cogliere perfettamente la luce mediterranea, i girasoli, le campagne di grano. Cominciò però a essere più evidente la sua instabilità mentale ed emotiva difatti aveva invitato Gauguin ad Arles per dar vita a una scuola, in cui sarebbero stati maestri: i pittori del mezzogiorno. Il sodalizio durò però solamente due mesi perché Gauguin capì che era molto difficile convivere e mettersi in relazione con Van Gogh. Questo è l’inizio della fine di Van Gogh, tanto che decise anche di tagliarsi un lobo di un orecchio per auto-punirsi non essendo stato in grado di trattenere l’amico.
Instabilità e autoritratti
Nel medesimo periodo Van Gogh realizzò molti autoritratti, la pittura divenne quindi una sorta di autoanalisi, un modo per guardarsi allo specchio. Riuscì infatti a cogliere il proprio stato mentale, che non traspare tanto dall’espressione che raramente è caricata, bensì dagli occhi, dallo sguardo e dalla stesura pittorica. In alcuni autoritratti cercò anche di governare la propria mano, ad esempio imitando il puntinismo, ma non vi riuscì. Altre volte addensò la stesura pittorica, rendendola nervosa.
Omaggio a Gauguin e arte degenerata
Dopo essersi tagliato il lobo dell’orecchio e dopo la permanenza in ospedale, riacquistò un po' di serenità. In questo periodo cercò ad esempio di imitare i colori a plat di Gauguin, la sua stesura bidimensionale, ma non vi riuscì. Codesto può essere considerato un omaggio all’amico, al quale dedicò anche un autoritratto che ebbe una fama negativa, fu infatti esposto durante il periodo nazista nella mostra nazista di Monaco del 1937, intitolata Arte degenerata, in cui furono esposte le opere degli avanguardisti e dei loro precursori, fra i quali vi è Van Gogh. In quest’opera Van Gogh sembra pazzo, quindi si mostrava l’olandese come precursore dalla pazzia dell’arte contemporanea, inaccettabile per Hitler dal momento che non aveva regole.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i principali contributi artistici di Van Gogh durante il suo soggiorno ad Arles?
- Qual è stato il rapporto tra Van Gogh e Gauguin ad Arles?
- Come è stato percepito l'autoritratto di Van Gogh dedicato a Gauguin durante il periodo nazista?
Durante il suo soggiorno ad Arles, Van Gogh ha creato alcuni dei suoi dipinti più famosi, catturando la luce mediterranea, i girasoli e le campagne di grano. Ha anche realizzato molti autoritratti, utilizzando la pittura come autoanalisi per riflettere il suo stato mentale.
Van Gogh invitò Gauguin ad Arles per fondare una scuola di pittura, ma il loro sodalizio durò solo due mesi a causa delle difficoltà di convivenza e relazione con Van Gogh, portando a un deterioramento della salute mentale di Van Gogh.
L'autoritratto dedicato a Gauguin fu esposto nella mostra nazista di Monaco del 1937, intitolata Arte degenerata, dove fu presentato come esempio di arte contemporanea "pazza" e inaccettabile, mostrando Van Gogh come precursore di tale arte.