Concetti Chiave
- Giovanni Segantini è noto per il suo approccio al divisionismo, con un profondo legame religioso e spirituale verso la natura, come evidenziato nel suo capolavoro "Alla stanga".
- Le sue opere si distinguono per la rappresentazione delle ampie vallate alpine e delle montagne, evitando l'effetto cartolina e mostrando un rapporto fraterno con la natura.
- Nei suoi dipinti come "La mucca", Segantini utilizza una pennellata filamentosa che anticipa il divisionismo, rappresentando mucche e paesaggi alpini con dettagli simbolici.
- Nel quadro "Le due madri", Segantini esplora il tema della maternità paragonando la donna e la mucca, evidenziando la loro dedizione e umiltà nella vita quotidiana.
- L'ultimo lavoro di Segantini, il "Trittico delle Alpi", rimase incompiuto a causa della sua morte, rappresentando una visione simbolica della natura, della vita e della morte.
Indice
Giovanni Segantini e il divisionismo
Giovanni Segantini, appartiene al divisionismo anche se in lui si nota un senso religioso nell’accostarsi alla natura.
L’opera che ci presenta l’inizio del divisionismo è Alla stanga dipinta nel 1886, Il quadro è ritenuto il suo capolavoro per il vasto respiro della grande vallata dipinta in controluce e chiusa da una catena di monti in lontananza. In primo piano le mucche sono raccolte contro un palo orizzontale (= la stanga) per riposare. Le sue opere migliori saranno sempre quelle che raffigurano le ampie vallate alpine e le montagne in lontananza, a volte innevate. Segantini è forse l’unico artista che dipingendo un ambiente alpino non cade mai nell’effetto cartolina o nella banalità come invece succede per altri. Infatti, egli non si pone davanti allo spettacolo naturale come osservatore, bensì è capace di accostarsi al lavoro dei contadini e alla vita degli animali, riuscendo a creare con essi una sorta di rapporto fraterno, una specie di panismo.
La mucca e il divisionismo
Nel 1887, dipinge la tela La mucca, un altro primo passe dell’artista verso il divisionismo, anche se la pennellata appare più filamentosa che frazionata. In primo piano, abbiamo una mucca assetata che beve ad un abbeveratoio; più lontano, in uno spazio molto ampio, si notano altre mucche che pascolano mentre lo sfondo è delimitati da cime coperte di neve e delle dense nubi biancastre gettano un’ombra scura su parte della vallata.
Le due madri e il simbolismo
Negli ultimi anni della sua vita, Segantini si orienta spesso verso una componente mistica e simbolica, per altro già presente nelle opere anteriori senza però mai compromettere le sue qualità pittoriche. Nel biennio 1888-1990, dipinge la tela Le due madri.
Si tratta di un’opera in cui è maggiormente presente la tecnica divisionista. Il simbolismo presente nel quadro è di facile comprensione: le due madri, una donna e una mucca, hanno in comune la durezza del lavoro che deve essere svolto durante la giornata, l’umiltà della loro dedizione alla terra, la povertà che le tiene vicine in un’umile stalla, appena rischiarata da una lanterna ed infine, dalla vicinanza dei loro figli. Infatti scopo dell’artista è quello di mettere a confronto la maternità dell’animale e quella della donna addormentata: come la mucca non si cura del proprio vitellino addormentato, così la donna si è appisolata. Quest’ultima si trova all’interno di una stalla e tiene in braccio il suo bambino. Il suo semplice abito lungo le arriva fino a coprire gli zoccoli. Il suo viso è chinato, ha gli occhi chiusi, stanca di fatica, e sembra dormire tranquillamente; il neonato dorme serenamente sulle ginocchia della mamma, avvolto in un panno. I muri della stalla sono allo stato grezzo e scuri; il pavimento è ricoperto abbondantemente da paglia. Nell’opera, non esiste alcun intento religioso anche se la posizione della testa della donna ci potrebbe rimandare alla Maternità cristiana.
Il trittico delle Alpi incompiuto
Ormai prossimo alla morte, Segantini inizia la sua ultima opera, Trittico delle Alpi, composto da Natura, La Vita e La Morte. Purtroppo mentre la stava dipingendo, isolato in una baita di montagna è colpito dalla morte e l’opera è rimasta incompiuta.
Domande da interrogazione
- Qual è l'opera considerata il capolavoro di Giovanni Segantini e perché?
- In che modo Segantini si distingue nel dipingere ambienti alpini?
- Qual è il simbolismo presente nell'opera "Le due madri"?
- Quali sono le caratteristiche della tecnica divisionista di Segantini?
- Qual è l'ultima opera incompiuta di Segantini e cosa rappresenta?
L'opera considerata il capolavoro di Giovanni Segantini è "Alla stanga", dipinta nel 1886, per il vasto respiro della grande vallata dipinta in controluce e chiusa da una catena di monti in lontananza.
Segantini si distingue nel dipingere ambienti alpini perché non cade mai nell'effetto cartolina o nella banalità, riuscendo a creare un rapporto fraterno con la natura e gli animali, una sorta di panismo.
Il simbolismo nell'opera "Le due madri" è la durezza del lavoro e l'umiltà della dedizione alla terra condivisa tra una donna e una mucca, rappresentando la maternità e la vicinanza dei loro figli in un'umile stalla.
La tecnica divisionista di Segantini è caratterizzata da pennellate filamentose e frazionate, come si nota nelle opere "La mucca" e "Le due madri", dove il divisionismo è maggiormente presente.
L'ultima opera incompiuta di Segantini è il "Trittico delle Alpi", composto da "Natura", "La Vita" e "La Morte", che rappresenta una sintesi della sua visione mistica e simbolica della natura alpina.