Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Il movimento ready-made ha introdotto oggetti reali nei musei, evolvendosi con il concettuale e il minimalismo che utilizzano unità industriali prefabbricate.
  • Artisti come Sol LeWitt hanno enfatizzato l'importanza di elementi volutamente poco interessanti per l'arte concettuale e minimalista.
  • Queste correnti mirano a ridurre la distanza tra il pubblico e l'opera, integrando gli oggetti nello spazio espositivo e spesso nel paesaggio naturale.
  • Donal Judd descrive queste opere come "oggetti specifici" che non sono né pittura né scultura, ma occupano lo spazio reale senza riferimenti iconografici.
  • Carl Andre definisce il suo lavoro come "poesia plastica", combinando elementi per creare nuovi spazi senza allusioni esplicite.

Indice

  1. L'evoluzione del ready-made
  2. L'arte concettuale e minimalista
  3. La teoria di Donal Judd

L'evoluzione del ready-made

Se precedentemente con il concetto di ready-made gli artisti avevano già iniziato a ospitare oggetti e cose del mondo reale, traslandole all’interno dei musei e gallerie come opere d’arte, con il concettuale e con le opere dei minimalisti si iniziò ad utilizzare unità industriali prefabbricate, come i mattoni impiegati da Carl Andre o i tubi al neon industriali di Dan Flavin, disinteressandosi completamente del portato espressivo delle tecniche tradizionali artistiche impiegate nei secoli precedenti, e ancora in quel momento dai maestri dell’espressionismo astratto come Mark Rothk.

Come scrisse Sol LeWitt, uno dei maggiori esponenti del minimalismo e padre dell’espressione “concettuale” in arte: “è meglio che l’unità di base sia volutamente poco interessante.

L'arte concettuale e minimalista

” L’arte concettuale e minimal, parallelamente al percorso intrapreso dalla performance, mirava a eliminare ogni distanza dall’oggetto esposto e il pubblico: l’opera d’arte non era più sospesa su un piedistallo o appesa a un muro, ma un oggetto calato nello spazio e talvolta esposto al di fuori degli usuali contenitori artistici come gallerie e musei, sovrapponendosi spesso nella definizione di land art, ossia in interventi che si fondevano direttamente nel paesaggio e nella natura.

La teoria di Donal Judd

L’artista e teorico Donal Judd sosteneva che questa tipologia di opere non sono né pittura né scultura, ma piuttosto “oggetti specifici” che occupano lo spazio reale. Opere che non alludono a nulla, senza alcun riferimento iconografico; Carl Andre definì il suo lavoro “poesia plastica” dove gli elementi sono combinati tra loro per produrre nuovi spazi.

Domande e risposte