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Concetti Chiave

  • Giuseppe Piermarini progettò la Villa reale di Monza nel 1776 come residenza estiva e simbolo del potere asburgico in Lombardia.
  • Il design della villa trasmette semplicità e discrezione, riflettendo le preferenze estetiche di Piermarini e motivazioni politiche della corte viennese.
  • La facciata occidentale è caratterizzata da un'elegante fascia marcapiano, lesene e finestre con timpani alternati, mantenendo un rigore decorativo.
  • La facciata orientale è più dinamica, con una triplice scalinata, avancorpi e una maggiore sporgenza nelle fasce marcapiano.
  • Piermarini scelse un intonaco bianco per esaltare la pietra grigia, ma una successiva tinteggiatura gialla fu rimossa per ripristinare l'originale.

Indice

  1. Progettazione della villa reale
  2. Facciate e colorazione

Progettazione della villa reale

Nel 1776 fu affidato a Giuseppe Piermarini il compito di progettare la villa reale nei pressi di Monza. La residenza di campagna era concepita come luogo di villeggiatura ed edificio di rappresentanza del potere asburgico in Lombardia. Il complesso è caratterizzato da intenti stilistici volti a proporre un'immagine di estrema semplicità. Questo orientamento deriva in parte da precise scelte di gusto che contraddistinguono l'intera opera di Piermarini e in parte da ragioni di ordine politico. La corte di Vienna preferiva, infatti, evitare per motivi diplomatici l'ostentazione di un'eccessiva ricchezza e potenza in un paese occupato. Per questo anche la decorazione delle facciate è sobria ed estremamente rigorosa; quella occidentale, con i due piani ripartiti da un'elegante fascia marcapiano, presenta mondature poco aggettanti, un corpo centrale scandito da lesene e finestre sormontate da timpani alternativamente triangolari e stondati.

Facciate e colorazione

Quella orientale, rivolta verso il parco, appare leggermente più movimentata per la triplice scalinata, i due avancorpi alle estremità, la maggiore sporgenza delle fasce marcapiano e le semicolonne della parte centrale. La colorazione indicata da Piermarini prevedeva un intonaco bianco che metteva in risalto la pietra grigia degli elementi decorativi orizzontali e verticali. In età umbertina l'edificio ha subito una tinteggiatura color giallo zucca, rimossa di recente, che falsava le prescrizioni originarie.

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