Concetti Chiave
- Fausto Melotti enfatizza la modulazione sulla modellazione nella sua poetica scultorea, evidenziando l'importanza del contrappunto e dell'armonia.
- Scultura n° 21 si distingue per l'uso rigoroso di un modulo formale, basato su regole matematiche e composto da dodici gabbie cubiche con sfere e dischi di metallo.
- L'opera presenta una struttura svuotata di peso, ridotta alle linee essenziali che permettono all'osservatore di cogliere le relazioni tra le forme geometriche.
- Melotti si ispira alla musica, ricercando l'armonia attraverso il contrappunto e stabilendo rapporti tra forme diverse, evitando la monotonia.
- La scultura diventa una costruzione poetica attraverso l'euritmia, combinando disciplina geometrica e atmosfere astratte dell'anima.
La poetica scultorea di Melotti
"Non la modellazione ha importanza,ma la modulazione".
Con queste parole Fausto Melotti descrisse la propria poetica scultorea. Scultura n° 21 è un'opera caratterizzata dall'esattezza delle regole matematiche e dall'impiego rigoroso di uno stesso modulo formale. In dodici gabbie cubiche trovano posto nove sfere e tre dischi di metallo. Non può sfuggire all'osservatore come la struttura regolare del contenitore appaia svuotata di peso, quindi ridotta all'essenzialità delle linee portanti. Lo sguardo, che può penetrare da ogni parte, coglie il gioco di relazione che si viene a stabilire fra la forma piena e dominante delle palle metalliche che riflettono la luce e i tre dischi, appiattiti e ridotti, che le controbilanciano, rompendo una continuità che avrebbe rischiato di generare un effetto di monotonia.
L'armonia e il contrappunto
Per Melotti, che considerava la musica il proprio principale riferimento artistico, si trattava di ricercare l'armonia attraverso il contrappunto, ponendo quindi una nota contro l'altra, stabilendo rapporti tra forme geometriche diverse. E' attraverso l'euritmia, ovvero l'armonica distribuzione delle parti, che la scultura diventa per Melotti una costruzione poetica, liricamente modulata nello spazio. Più volte, nei suoi scritti, lo scultore sottolineò l'intento più intimo della sua arte, ossia quello di mettere in comunicazione la rigorosa disciplina geometrica con le atmosfere incantate e astratte dell'anima.