Concetti Chiave
- Giacomo Manzù iniziò la serie dei Cardinali dopo essere stato colpito dalla maestosità dei prelati visti a San Pietro nel 1934.
- L'opera dei Cardinali presenta una struttura ieratica e geometrica, con il volto in evidenza mentre il corpo è nascosto dal piviale.
- Manzù esprime la "spiritualità compressa" dei cardinali attraverso forme chiuse e compatte, contrastando lo stile delle sculture gotiche.
- La rigidità del mantello è mitigata dalla superficie del bronzo, che presenta ticchettature e avvallamenti per effetti pittorici.
- Le sculture di Manzù creano effetti di vibrazione materica grazie al gioco di luce sulla superficie non levigata.
L'incontro a Roma
Nel 1934 l'artista si recò a Roma e vide in San Pietro il papa seduto fra due cardinali. Colpito profondamente dalla figura maestosa e rigida degli alti prelati, Manzù iniziò a disegnarli per poi scolpirli, iniziando la serie dei Cardinali. L'esemplare del Castello Sforzesco di Milano, come le altre opere di analogo tema, risulta ieratico per la sua struttura fortemente geometrica: della figura è in mostra solo il volto, mentre il resto del corpo è nascosto dal rigido piviale; la mitra, che copre il capo, accentua la forma piramidale dell'insieme.
La spiritualità compressa
L'artista ha voluto rendere la "spiritualità compressa" dell'ecclesiastico attraverso una forma chiusa e compatta che rivela un linguaggio opposto a quello delle sculture gotiche. La rigidità del mantello, che presenta poche pieghe dai solchi tesi e dritti, viene però smorzata dalla modellazione della superficie: il bronzo, infatti, non è levigato e liscio, ma mostra delicate ticchettature, piccoli avvallamenti e conseguenti rigonfiamenti che creano raffinati effetti pittorici e producono effetti di vibrazione materica per il gioco della luce.