martina.marsella
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Concetti Chiave

  • Olympia, dipinto da Édouard Manet nel 1863, è esposto al museo d'Orsay di Parigi e si ispira alla Venere di Tiziano e alla Maja di Goya.
  • La figura di Olympia sfida l'iconografia tradizionale, rappresentando una prostituta sicura della sua sensualità, con dettagli simbolici di prostituzione.
  • Il dipinto contrasta con la Venere di Urbino di Tiziano, con un gatto nero che simboleggia lussuria e tradimento, a differenza del cane che simboleggia fedeltà.
  • Il dipinto utilizza una tecnica impressionista con pennellate veloci, creando un'immagine che si completa solo osservando da lontano.
  • Manet adatta i modelli classici al mondo contemporaneo, desacralizzando i soggetti e utilizzando un forte contrasto tra toni caldi e freddi.

Indice

  1. Il viaggio in Italia
  2. La figura di Olympia
  3. L'interpretazione dell'artista
  4. Riferimenti alla Venere di Urbino
  5. Conclusione sull'opera

Il viaggio in Italia

Olympia è un dipinto del pittore francese Édouard Manet, realizzato nel 1863 e conservato al museo d'Orsay di Parigi.

Durante il viaggio in Italia lui già pensava di realizzare quest'opera e qui ne approfitta per prendere spunto dalla Venere di Tiziano, simbolo dell'avvenenza femminile; prese spunto anche dalla Maja di Goya, vi si ispira solamente per la schiettezza.

La figura di Olympia

La figura di Olympia ribalta l'iconografia tradizionale.

La donna è probabilmente Victorine Meurent la stessa donna protagonista e già aspramente criticata nella colazione sull'erba. E' nuda, sul letto sgualcito, il nome stesso ci fa capire che sia una prostituta dell'epoca in quanto fosse molto diffuso tra le prostitute di quel periodo questo nome. I dettagli simbolici della prostituzione : L'orchidea rosa tra i capelli, gli orecchini di perle, il bracciale, le pantofole (Una indossata, l'altra no), il nastrino malizioso.

L'interpretazione dell'artista

E' consapevole della propria sensualità, ha un incarnato candido, forme spigolose, non ha nulla di divino e addirittura desacralizza il mito classico, ha una testa retta, fissa l'osservatore. Mai nella storia dell'arte si era mai visto un volto così inespressivo (Non ha emozioni, nè pudore, non è neanche ammiccante), ha lo sguardo glaciale, indifferente, nutre un forte distacco.
Ha una serva di colore corpulenta dagli occhi curiosi che tra le mani stringe un mazzo di fiori di qualche ammiratore, realizzato con toni tipicamente impressionisti e con pennellate veloci, le quali da vicino non delineano una forma ma viene resa perfettamente solo osservando in lontananza.

Riferimenti alla Venere di Urbino

Rimanda fortemente alla Venere di Urbino di Tiziano per : la posizione, la presenza della servitù, in entrambe le opere c'è un animale domestico, un gatto nero in Olympia simbolo della lussuria e del tradimento, a differenza del cane nella Venere di Urbino il quale simboleggia la fedeltà coniugale.

Conclusione sull'opera

Si può dunque concludere che l'artista riadatta i modelli classici al mondo contemporaneo, desacralizzando il tutto e dando importanza a figure sino ad allora poco ricercate e ritenute indegne di raffigurazione.
I colori sono luminosi nella parte bassa del dipinto, lo sfondo è scuro e interessa la parte in alto. C'è un notevole contrasto fra toni caldi e freddi.

La luce è orizzontale e riduce l'illusione di rotondità eliminando il chiaroscuro e appiattendo la prospettiva.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali influenze artistiche dietro il dipinto "Olympia" di Édouard Manet?
  2. Manet si è ispirato alla Venere di Tiziano e alla Maja di Goya, prendendo spunto dalla prima per l'avvenenza femminile e dalla seconda per la schiettezza.

  3. Come viene rappresentata la figura di Olympia nel dipinto e quale significato simbolico porta?
  4. Olympia è rappresentata come una prostituta consapevole della propria sensualità, con dettagli simbolici come l'orchidea rosa e il gatto nero, che simboleggiano la lussuria e il tradimento.

  5. In che modo Manet ha innovato l'iconografia tradizionale con "Olympia"?
  6. Manet ha ribaltato l'iconografia tradizionale desacralizzando il mito classico e adattando i modelli classici al mondo contemporaneo, dando importanza a figure ritenute indegne di raffigurazione.

Domande e risposte