Concetti Chiave
- L'arte di Kandinskij è il risultato di un'approfondita ricerca e studio, non di pennellate casuali, come esposto nel suo saggio del 1912 "Lo spirituale nell’arte".
- Nel saggio, Kandinskij delinea l'importanza di un'arte che dialoga con il divino, distaccandosi dalla mera rappresentazione del mondo esterno.
- Il colore è visto come uno strumento essenziale per esprimere sentimenti e comunicare con l'osservatore, grazie alla sua "forza psichica".
- Il giallo è descritto come un colore energetico e aggressivo, che simboleggia le pulsioni terrene come il "furore" e il "delirio".
- Il blu rappresenta la profondità e l'infinitezza, evocando un senso di "nostalgia della purezza e del soprannaturale" nell'osservatore.
Kandinskij – Colori caldi e colori freddi
L’arte di Kandinskij non si presenta come un risultato dettato dal fato o da pennellate casuali, bensì come frutto di uno studio e una ricerca approfondita che porta allo stabilimento di ideali su cui basare il proprio stile. Fu lui stesso ad esporre queste due idee nel saggio “Lo spirituale nell’arte” pubblicato nel 1912, e la cui struttura fondante appare come un ibrido tra un manifesto avanguardistico della pittura, una riflessione filosofica e un manuale più tecnico di istruzioni. Kandinskij si mostra molto attento ai tempi, all’inizio si sofferma infatti su un ragionamento che riguarda il secolo del novecento, considerato come una nuova epoca che è in grado di dare più spazio alle questioni spirituali e dell’interiorità umana, l’arte allora deve dimostrarsi contemporanea e stare al passo con l’innovazione apportata da questi ragionamenti, allontanandosi dalla mera rappresentazione del mondo esterno a favore invece di un dialogo con il divino. Lo strumento essenziale per permettere all’arte di compiere questo passo è uno studio approfondito del colore, il quale risulta capace di esprimere sentimenti e di comunicare quindi anche l’osservatore.
Kandinskij procede quindi in un’analisi spirituale dei pigmenti in virtù della loro “forza psichica” che esercitano sul fruitore dell’opera, soffermandosi in particolare su due colori rappresentativi della categoria dei caldi e dei freddi:
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• Giallo, che viene descritto nella sua potenza energetica che viene immediatamente trasmessa a chi osserva fino ad abbagliarlo, è quindi un pigmento aggressivo che rispecchia le pulsioni terrene del “furore” e del “delirio”. Kandinskij afferma riguardo a questo colore
• Blu, che viene invece descritto nella sua potenza interiore, sembra infatti svilupparsi maggiormente in profondità, è quindi il pigmento del cielo che richiama per questo l’idea di infinitezza e provoca nell’osservatore un senso di “nostalgia della purezza e del soprannaturale”
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio di Kandinskij all'arte e al colore?
- Come Kandinskij descrive i colori giallo e blu?
- Qual è l'effetto dei colori giallo e blu sugli osservatori secondo Kandinskij?
Kandinskij vede l'arte come il risultato di uno studio approfondito e una ricerca che stabilisce ideali per il proprio stile. Egli considera il colore uno strumento essenziale per esprimere sentimenti e comunicare con l'osservatore, come descritto nel suo saggio "Lo spirituale nell’arte".
Kandinskij descrive il giallo come un colore energetico e aggressivo che abbaglia l'osservatore, riflettendo pulsioni terrene come il "furore" e il "delirio". Il blu, invece, è visto come un colore con potenza interiore, evocando un senso di "nostalgia della purezza e del soprannaturale".
Kandinskij afferma che il giallo si espande verso l'esterno e si avvicina all'osservatore, abbagliandolo, mentre il blu sviluppa un movimento concentrico che si allontana dall'osservatore, immergendolo in un senso di profondità e infinitezza.