Concetti Chiave
- La fotografia nasce nel XIX secolo combinando il principio ottico della camera oscura e la fotosensibilità chimica.
- Niépce e Daguerre furono pionieri, con quest'ultimo che nel 1837 creò la prima fotografia permanente: il dagherrotipo.
- Il dagherrotipo richiedeva vari passaggi, tra cui la sensibilizzazione e sviluppo della lastra d'argento.
- Talbot sviluppò un metodo alternativo chiamato calotipia, basato su carta e cloruro d'argento.
- L'evoluzione tecnologica, come la lastra a collodio e la macchina fotografica economica, ha portato alla fotografia moderna.
Indice
Origini della fotografia
La fotografia nacque nella prima metà dell’Ottocento grazie alla combinazione di un principio ottico (camera oscura) e di uno chimico (la fotosensibilità = tendenza di una sostanza ad alterarsi se esposta alla luce).
Tappe importanti furono: l’invenzione della camera oscura portatile e la scoperta di Shulze che l’esposizione alla luce di alcuni sali d’argento ne alterasse il colore, rendendoli rosso porpora scuro.
-Per arrivare all’invenzione della fotografia:
Sviluppi iniziali e contributi
Wedgwood, poco prima dell’Ottocento, cercò di fissare su carta bianca e su cuoio imbevuti di una soluzione di nitrato d’argento le immagini ricavate dalla macchina.
Le tracce si annerivano se esposte alla luce
Niépce intorno al 1820 usò il bitume di Giudea: una sostanza fotoindurente, si indurivano solo le parti colpite dalla luce.
Daguerre e il dagherrotipo
Daguerre, grazie anche a tutte le scoperte di Niépce, nel 1837 realizzò la prima fotografia permanente: il dagherrotipo.
-L’invenzione di Daguerre:
per ottenere un dagherrotipo:
Preparazione lastra di lame ricoperta d’argento
Sensibilizzazione della lastra
Esposizione nella camera oscura
Sviluppo dell’immagine latente
Fissaggio
Il 7 gennaio 1839 lo scienziato Argo presentava la nuova invenzione di Daguerre.
-Calotipia:
Calotipia e innovazioni successive
Talbot aveva raggiunto un procedimento simile a quello di Daguerre:
Immersione di carta trasparente nel cloruro d’argento
Con un torchio schiaccia sulla carta foglie, piume o pizzo
esponendo la foto alla luce ottiene un fotogenic drawing
fissa l’immagine sulla carta con cloruro di sodio
con una nuova stampa su carta si invertivano i toni e si passava al positivo
Anche grazie all’introduzione della lastra a collodio umido a opera di Archer, che venne poi sostituita con la lastra asciutta alla gelatina nel 1880. E grazie all’invenzione del negativo e della macchina fotografica a basso prezzo, si è giunti alla fotografia moderna.
Domande da interrogazione
- Quali furono i contributi principali di Wedgwood e Niépce nello sviluppo della fotografia?
- Come si realizzava un dagherrotipo secondo Daguerre?
- In che modo Talbot contribuì alla fotografia con la calotipia?
Wedgwood cercò di fissare immagini su carta e cuoio usando nitrato d'argento, mentre Niépce utilizzò il bitume di Giudea per creare immagini fotoindurenti.
Il processo includeva la preparazione di una lastra d'argento, la sua sensibilizzazione, esposizione nella camera oscura, sviluppo dell'immagine latente e fissaggio.
Talbot sviluppò un metodo che coinvolgeva l'uso di carta trasparente e cloruro d'argento per creare disegni fotogenici, fissando l'immagine e invertendo i toni per ottenere un positivo.