Concetti Chiave
- Francesco Hayez, noto pittore romantico, è celebre per la sua pittura storica che evoca momenti di riscatto nazionale italiano.
- Nel 1846, Hayez dipinge "I Vespri Siciliani", raffigurando una scena di rivolta popolare contro i Francesi dopo un oltraggio a una donna palermitana.
- La composizione teatrale di Hayez pone i protagonisti in primo piano, con attenzione al dettaglio e una regia precisa delle pose.
- La scena è ambientata a Palermo nel 1282, con elementi come il Monte Pellegrino e l'abside della chiesa che forniscono contesto storico e geografico.
- Hayez, pur essendo neoclassico, manca della passione romantica che caratterizza il melodramma di Verdi, risultando più ritrattista che pittore storico.
Indice
Francesco Hayez e la pittura storica
Francesco Hayez è stato il pittore più acclamato dell’epoca romantica. Di lui Mazzini scrive che è il capo della pittura storica tanto richiesto in Italia dal pensiero nazionale. Nel XX secolo, la sua fama è, invece andata notevolmente diminuendo. Il pubblico apprezzava in lui non tanto il valore artistico del dipinto, quanto i temi della storia italiana che venivano raffigurati perché essi evocavano dei momenti di antica storia nazionale in cui gli Italiani si erano riscattati dal dominio straniero. La tematica è la stessa del melodramma di Giuseppe Verdi.
I Vespri Siciliani: arte e storia
Hayez dipinge i Vespri Siciliani nel 1846 e qualche anno dopo Verdi mette in musica lo stesso soggetto. Hayez, come Verdi concepisce in modo teatrale la storia che intende narrare. Nei Vespri Siciliani, l’artista raffigura il momento che segue immediatamente il fatto che scatenerà la rivolta popolare contro i Francesi, all’uscita dalla funzione religiosa del pomeriggio: una donna palermitana è stata oltraggiata da un francese. La reazione è immediata e il giovane oltraggiatore viene ferito a morte.
Dettagli e simbolismo nella tela
Come i cantanti del melodramma, i protagonisti sono collocati in primo piano, vicinissimi al boccascena (= la parte posta immediatamente dopo il sipario e che incornicia la scena). La donna è in deliquio ed è sostenuta e confortata dal fratello; il francese che l’ha offesa è a terra e lo si riconosce dalla presenza del giglio di Francia ricamato sul petto. Con un gesto istintivo, la mano è appoggiata sulla ferita come se volesse contenere la fuoriuscita del sangue. Il giovane palermitano che ha presa la difesa della donna, con la punta della spada sguainata e ancora macchiata di sangue, si ritira e volge lo sguardo verso il nemico caduto. La posa di ognuno è studiata secondo una regia molto precisa. Intorno ai protagonisti si ha il coro (= il popolo), pronto, come indica la gestualità di alcuni personaggi a riacquistare coscienza di sé. Sullo sfondo si scorge il Monte Pellegrino che sorge dal mare, un dettaglio che ci fa capire la localizzazione geografica della scena, cioè Palermo. A sinistra abbiamo l’abside della chiesa che ci ricorda il momento storico: siamo nel 1282, l’insurrezione che prese il via dall’episodio raffigurato liberò la città dal dominio degli Angioini, a cui, però, subentrò quella degli Aragonesi. Al centro della scena, si erge una croce. Come si può notare, la tela è un condensato di ideali rinascimentali cioè Dio e popolo, Dio e patria.
Confronto tra Hayez e Verdi
Il confronto con il melodramma di Verdi si ferma all’aspetto esteriore. Verdi dà vita all’episodio, trascinando gli spettatori con la musica e arriva a commuoverli a qualunque classe sociale essi appartengano. Invece Hayez non riesce a dare anima a ciò che narra, perché gli manca la qualità romantica di partecipare al fatto con estrema passione. In realtà, questo succ3ede perché Hayez è un neoclassico che sceglie i propri soggetti storici, senza sentirli veramente. Questa precisione nel dettaglio fa di lui un ritrattista, ma non un pittore storico. Riesce spesso a cogliere la psicologia dei personaggi rappresentati, anche se non sempre colti nella realtà intima, ma soltanto nell’ufficialità della classe sociale a cui essi appartengono.
Domande da interrogazione
- Chi era Francesco Hayez e quale era la sua importanza nell'epoca romantica?
- Qual è il tema principale del dipinto "I Vespri Siciliani" di Hayez?
- In che modo Hayez e Verdi hanno trattato il soggetto dei Vespri Siciliani?
- Quali elementi del dipinto di Hayez indicano la localizzazione e il contesto storico della scena?
- Qual è la critica principale rivolta a Hayez riguardo alla sua rappresentazione storica?
Francesco Hayez era il pittore più acclamato dell'epoca romantica, considerato il capo della pittura storica in Italia, apprezzato per i temi della storia italiana che evocavano momenti di riscatto nazionale.
Il tema principale del dipinto "I Vespri Siciliani" è la rivolta popolare contro i Francesi, scatenata dall'oltraggio di una donna palermitana da parte di un francese, rappresentando un momento di riscatto nazionale.
Sia Hayez che Verdi hanno trattato il soggetto in modo teatrale, ma mentre Verdi coinvolge emotivamente il pubblico con la musica, Hayez non riesce a dare anima alla narrazione, mancando di passione romantica.
Gli elementi che indicano la localizzazione e il contesto storico sono il Monte Pellegrino sullo sfondo, l'abside della chiesa a sinistra, e la croce al centro, che situano la scena a Palermo nel 1282.
La critica principale è che Hayez, essendo un neoclassico, sceglie soggetti storici senza sentirli veramente, risultando più un ritrattista che un pittore storico, mancando di partecipazione emotiva e passione romantica.