Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Giotto superò il suo maestro Cimabue, godendo di grande stima tra i contemporanei, come testimoniato dai versi di Dante nel Purgatorio.
  • Gli affreschi della Basilica di Assisi mostrano la mano di Giotto nelle Storie di San Francesco, con scene realistiche e distanti dai canoni bizantini.
  • Nei suoi affreschi, Giotto rappresenta edifici e paesaggi in modo realistico, con gesti naturali e un'umanità palpabile nei personaggi.
  • La scena della Rinuncia ai beni di Giotto recupera l'anatomia umana e mostra espressività nei gesti e nei volti, un tratto innovativo per l'epoca.
  • La predica agli uccelli esalta il tema francescano della comunione con la natura, con un paesaggio rigoglioso che accoglie gli uccelli.

Indice

  1. La fama di Giotto
  2. Collaborazione e tecnica di Giotto
  3. Realismo nelle storie di San Francesco
  4. Innovazioni artistiche di Giotto
  5. Esaltazione della natura

La fama di Giotto

Ai versi 94-96 del canto XI del Purgatorio Dante scrive: Credette Cimabue ne la pintura/tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui è scura. Questi versi dimostrano che Giotto, anche fra i contemperanei godette di una grande stime, tale da superare nella pittura il proprio maestro.

Collaborazione e tecnica di Giotto

Dopo aver terminato di affrescare il transetto e l’abside della Basilica superiore, iniziò a dipingere le pareti e le volte con Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, avvalendosi della collaborazione di un gruppo di artisti e del suo allievo Giotto, la cui mano per tutti i critici è riconoscibile nella scena che rappresenta Esaù respinto da Isacco.

Ma la straordinaria tecnica e la personalità artistica di Giotto è presente nelle ventotto scene delle Storie di San Francesco, che egli immagina al di là di un grande portico, formato da un architrave sostenuto da colonne.

Realismo nelle storie di San Francesco

Il protagonista degli affreschi è S. Francesco che non è più rappresentato secondo i canoni della pittura bizantina. Il Santo è calato nella sua dimensione storica e gli edifici che fanno da sfondo sono affrescati in modo realistici e perfettamente abitabili. Gli oggetti sono privi di ogni intento idealizzante: basti pensare che nella scena del Presepe di Greccio, la croce pendente ci viene mostrata al rovescio. I gesti dei personaggi sono naturali come del resto avviene con il paese circostante. Le figure dei santi scendono a vivere in uno spazio umano, partecipano alla vita dell’uomo comune e rivelano sentimento di gioia o di sofferenza, ben diversi da quelli della tradizione bizantina che li vuole sospesi su fondi dorati.

Innovazioni artistiche di Giotto

Nella scena del Dono del mantello, il cielo non è più patinato d’ora ma di un limpido azzurro ed il paesaggio, pur ridotto all’essenzialità, è reale; si scorgono rocce, alberi, case. Il gesto del santo che fa dono del mantello al povero è molto naturale come lo è anche la presenza del cavallo che sta tranquillamente brucando. Nel Miracolo della fonte si narra l’episodio del miracolo compiuto dal santo facendo scaturire l’acqua affinché un assetato potesse bere. Il paesaggio è costituito da rocce scheggiate e i pochi alberi sono di dimensione ridotta e quasi rattrappiti non solo per la tecnica prospettica di lontananza, ma soprattutto per dimostrare l’ aridità del luogo che non permette una cresciuta rigogliosa e quindi rendendo ancora più miracoloso lo sgorgare di una fonte.

Un altro aspetto innovativo di Giotto, visibile nella scena della Rinuncia ai bene è il recupero dell’anatomia umana, che la pittura bizantina aveva rifiutato. Del santo, che sta spogliandosi dei suoi averi, si vedono il costato e le scapole e a questo si aggiunge una forte espressività nei gesti e nel volto: il padre mostra ira ed sarebbe pronto a colpire il figlio se il suo braccio non fosse trattenuto da un amico.

Esaltazione della natura

Il riquadro intitolato La predica agli uccelli, è forse l’affresco più noto del ciclo. Il tema affrontato è quello francescano dell’esaltazione di tutte le creature. Qui le piante sono molto rigogliose perché costituiscono il luogo dove vivono gli uccelli che sono protagonisti, insieme al santo del dialogo con la natura, una natura che è amica e non ostile come nel Miracolo della fonte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza di Giotto rispetto al suo maestro Cimabue secondo Dante?
  2. Dante sottolinea che Giotto ha superato Cimabue nella pittura, godendo di una grande stima tra i contemporanei, come evidenziato nei versi del Purgatorio.

  3. In che modo Giotto ha innovato la rappresentazione di San Francesco negli affreschi della Basilica di Assisi?
  4. Giotto ha rappresentato San Francesco in una dimensione storica e realistica, abbandonando i canoni bizantini e inserendo il santo in ambienti abitabili e realistici.

  5. Quali elementi rendono naturali i gesti e le scene nei dipinti di Giotto?
  6. I gesti dei personaggi sono naturali e realistici, come nel Dono del mantello, dove il cielo è azzurro e il paesaggio è essenziale ma reale, con dettagli come il cavallo che bruca tranquillamente.

  7. Come Giotto utilizza il paesaggio per enfatizzare i miracoli nei suoi affreschi?
  8. Giotto utilizza paesaggi aridi e rocce scheggiate per sottolineare la straordinarietà dei miracoli, come nel Miracolo della fonte, dove l'acqua sgorga in un luogo inospitale.

  9. In che modo Giotto recupera l'anatomia umana nei suoi affreschi?
  10. Giotto recupera l'anatomia umana, visibile nella scena della Rinuncia ai beni, mostrando dettagli come il costato e le scapole del santo, e aggiungendo espressività nei gesti e nei volti.

Domande e risposte

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