Giuggiola2005
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Concetti Chiave

  • I mosaici dell'abside della Basilica di San Vitale celebrano il potere civile e religioso, raffigurando sia l'imperatore che figure divine come Mosè e Dio.
  • Il mosaico nel catino absidale raffigura Cristo su un globo celeste, simbolo del cielo, circondato da angeli e figure sacre, con un ricco uso di simbolismi bizantini.
  • La rappresentazione dell'imperatore Giustiniano evidenzia il suo ruolo sia religioso che giuridico, con un abbigliamento ricco di simboli militari e religiosi.
  • Il mosaico di Teodora, moglie di Giustiniano, la mostra come figura imperiale con indizi della sua morte, ritratta in una nicchia con simboli religiosi.
  • L'arte musiva bizantina è caratterizzata da un'estetica dettagliata e simbolica, con l'uso di aureole e abbigliamento sontuoso per elevare le figure imperiali e religiose.

Indice

  1. Celebrazione del potere nell'abside
  2. Simbolismo del mosaico absidale
  3. Raffigurazione della corte di Giustiniano
  4. Ritratto della basilissa Teodora

Celebrazione del potere nell'abside

Le opere musive raccolte nell’abside dietro l’altare sono nel contempo una celebrazione del potere civile e del potere religioso dal momento che raffigurano sebbene in quadri diverse sia la coppia imperiale che il creatore del mondo. Idealmente si può trovare un collegamento tra le figure di Mosè ritratta per ben 3 volte nella basilica, quella dell’imperatore e quella di dio. Come il profeta ha portato il popolo di Israele alla terra promessa dopo aver ricevuto i comandamenti, così l’imperatore è il traghettatore dei popoli verso la salvezza per il tramite le leggi, in questo modo l’imperatore d’oriente e la consorte assurgono ad un livello ancora più alto divenendo interlocutori privilegiati presso l’altissimo.

Simbolismo del mosaico absidale

Il mosaico nel catino absidale rappresenta Gesù cristo seduto su di un globo celeste, il globo non rappresenta il nostro pianeta come si potrebbe pensare, d’altra parte le prime immagini della terra vista dallo spazio risalgono alla 2 metà del 20 secolo, piuttosto è una rappresentazione del cielo secondo le parole del profeta Isaia: ”così dice il signore, il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi”. La figura è elegantissima, avvolta nei colori più sacri nell’iconografia bizantina, ‘oro, il colore della regalità e il porpora della trascendenza e della santità, in mano regge una corona mentre nell’alta regge un papiro con 7 sigilli come indicato nell’apocalisse. In fondo all’abito compare la lettera z probabilmente ad indicare Zoe cioè vita in greco. Sotto al globo azzurro si dipanano 4 fiumi probabilmente allusione di evangelisti. Accanto a lui 2 angeli che reggono su di un braccio il bastone dei silenziari che serviva a richiamare al silenzio le assemblee, entrambi sono colti nell’atto di presentare a Cristo 2 figure distinte, sul lato sinistro troviamo san vitale, le mani ricoperte da un mantello ornatissimo mentre accetta la corona che Cristo gli porge.

Dall’altra il vescovo Ecclesio, promotore della basilica, presenta il modello della costruzione all’altissimo. Tutta la composizione presenta un fondo d’oro punteggiato da cirri (nubi alte e sottili) rossi e blu e ed è presente pure un giardino rigoglioso, tutto fa indicare che ci si trovi in un eden, da notare che anche il globo celeste su cui è assiso il creatore non poggia sulla terra ma è separato da essa da un sottile inserto in oro, segno tangibile della natura divina.

Raffigurazione della corte di Giustiniano

Spostando lo sguardo a sinistra si incrocia la grande raffigurazione della corte dell’imperatore Giustiniano. La resa plastica dei corpi è tipicamente bizantina appiattita sulle 2 dimensioni. Il fondo dorato contribuisce fortemente a schiacciare le figure astraendole da qualsiasi situazione spaziale o temporale. L’imperatore al centro, al pari di Cristo nel mosaico sul catino absidale, veste paramenti in porpora ed è dotato di aureola a testimonianza del fatto che ormai la sua figura assolve sia ad una funzione religiosa che giuridica. A completare la ricca veste compare una clamide dorata ricamata da motivi a forma di anatra, animale che compare anche sulla spalla destra, vicino alla fibbia di forma circolare. Probabilmente il simbolo dell’anatra, o dell’oca non è chiaro, aveva a che vedere con l avita militare, nell’immagine di San Vitale, santo che proveniva dalle fila dell’esercito, è presente la stessa raffigurazione nella mostrina sulla spalla destra. Il volto dei personaggi è invece di gusto romano con l’amore del dettaglio che ne caratterizza l’estetica, con ogni probabilità il mosaicista aveva avuto modo di studiare molto bene le fattezze dei personaggi ritratti. Giustiniano al centro regge in mano una patena d’oro con il pane, simbolo del corpo di cristo, alla destra il suo luogotenente in Italia, il vescovo Massimiano che inaugurò la basilica. In mezzo ai due la tradizione vuole che la figura in secondo piano sia il finanziatore Giuliano l’argentario, mentre sulla sinistra il fidato generale Belisario. Sull’estrema destra troviamo dei dignitari imperiali con in mano le scritture e un turibolo, mentre tutto a sinistra troviamo i soldati barbari arruolati nei ranghi imperiali. Sebbene indossino abiti variopinti, la loro faccia è stereotipata quasi a rappresentare indistintamente la moltitudine del popolo.

Ritratto della basilissa Teodora

Dirimpetto al mosaico dell’imperatore troviamo quello della consorte la basilissa Teodora, danzatrice circense non nuova alla prostituzione come affermato dallo storico Procopio di Cesarea, assunse ai ranghi imperiali grazie all’incontro con Giustiniano che la rese immortale. In questo mosaico viene rappresentata al pari del marito, come lui veste paramenti ricchissimi di color porpora e la testa è circondata da un’aureola. A differenza di Giustiniano essa è però inserita all’interno di una nicchia sovrastata da una conchiglia, probabile indizio che la don a fosse già morta nel momento in cui venne ritratta. A conferma di questa teoria si può notare sulla sinistra il servo che scosta una tenda e sembra voler introdurre l’imperatrice in un ambiente diverso, nelle vicinanze del quale sorge una fontanella. La basilissa al pari del consorte, tiene in mano il calice del sangue di Cristo e il motivo dell’offerta viene ripetuto nella parte bassa della ricca veste dove si trovano i re magi. La tradizione vuole che le 2 donne sulla destra, anche esse molto eleganti, siano rispettivamente Antonina e Giovannina, moglie e figlia del generale Belisario. Come nell’altro mosaico, anche in questo sono presenti figure stereotipate e dallo sguardo vitreo, rappresentanti le donne della corte di Teodora.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato delle opere musive nell'abside della Basilica di San Vitale?
  2. Le opere musive nell'abside celebrano il potere civile e religioso, raffigurando la coppia imperiale e il creatore del mondo, collegando le figure di Mosè, l'imperatore e Dio.

  3. Come viene rappresentato Gesù nel mosaico del catino absidale?
  4. Gesù è rappresentato seduto su un globo celeste, simbolo del cielo, avvolto in colori sacri come l'oro e il porpora, con una corona e un papiro con sette sigilli.

  5. Qual è il ruolo dell'imperatore Giustiniano nel mosaico della corte imperiale?
  6. Giustiniano è al centro, vestito in porpora con un'aureola, simboleggiando la sua funzione religiosa e giuridica, e tiene una patena d'oro con il pane, simbolo del corpo di Cristo.

  7. Chi è rappresentato nel mosaico dirimpetto a quello dell'imperatore e quale è il suo significato?
  8. Il mosaico rappresenta la basilissa Teodora, vestita in paramenti ricchi e con un'aureola, simboleggiando il suo rango imperiale e il suo ruolo accanto a Giustiniano.

  9. Quali elementi iconografici sono presenti nei mosaici per indicare la natura divina e il contesto celeste?
  10. Elementi come il fondo d'oro, i cirri rossi e blu, il giardino rigoglioso, e il globo celeste separato dalla terra da un inserto d'oro indicano la natura divina e il contesto celeste.

Domande e risposte