Concetti Chiave
- La ceramica etrusca iniziò con i vasi biconici non lavorati al tornio, caratterizzati da un impasto rozzo con impurità.
- Le decorazioni iniziali erano semplici, utilizzando puntinature e figure impresse nell'argilla fresca.
- L'introduzione del tornio portò a nuove forme vascolari ispirate alle ceramiche greche, come aryballos e alabastro.
- Lo stile orientalizzante aggiunse decorazioni complesse, con scene mitiche e di vita familiare.
- Il bucchero, ceramica nera unica nata a Cerveteri, è un esempio dell'ingegno artistico etrusco, noto per le incisioni e le forme plastiche.
Indice
Lavorazione della ceramica etrusca
Gli Etruschi iniziarono a lavorare la ceramica fin dagli inizi della civiltà Villanoviana, i vasi di questo periodo (biconici) non venivano lavorati al tornio.
La ceramica era rozza e presentava impurità, quali sassolini e pagliuzze che con la cottura venivano polverizzate e lasciavano nella ceramica, in frattura, piccoli forellini, questo è quello che si definisce impasto non depurato.
Le decorazioni vascolari non erano molto curate e si limitavano unicamente alla puntinatura, alle figure menandriformi, circolari, spiraliformi, tutte impresse nell'argilla ancora fresca, per inclusione.
Evoluzione delle forme vascolari
Con il passare del tempo e con l'avvento di forme e usi orientalizzanti, e quindi con l'arrivo del tornio, nascono nuove forme vascolari, riprendenti quelle greche, e molto più complesse di quelle dei periodi precedenti.
Queste forme sono: gli aryballos e gli alabastro usati entrambi come portaprofumi; le pissidi usate come porta oggetti; gli skyphos, gli oinochoi, le olpai, i crateri, usati per mescere il vino; le anfore e le hydria per l'acqua.
Le decorazioni vascolari dello stile orientalizzante copiano quelle greche e raffigurano personaggi mitici, scene di guerra, scene di vita familiare ecc....
La ceramica va mano mano depurandosi e diventando sempre più pulita e più bianca.
Il bucchero: un'arte unica
Importante testimonianza del genio artistico etrusco è il bucchero, una particolare ceramica di colore nero o grigiastro anche in frattura, ceramica che non è mai stata imitata se non da qualche decennio. Nasce come ceramica nel 680 a.C. a Cerveteri, ed è caratterizzata dal suo colore nero che è naturale. Un vaso veniva decorato facendolo girare su una ruota di legno e inciso con un punteruolo, oppure veniva inciso con una matrice o rullino.
I vasi di Bucchero assumevano diverse forme tra cui alcune “plastiche”, le più importanti sono: gli oinochoi (decorati per incisione), le kiliches (ciotole con due manici) i calici (usati per bere) i kyatoy (ciotole ad una sola ansa a volte decorata con figure plastiche), i kantaros (ciotole per bere a due anse allungate verso l'alto).
Domande da interrogazione
- Quali erano le caratteristiche principali della ceramica etrusca durante il periodo Villanoviano?
- Come si è evoluta la ceramica etrusca con l'influenza orientalizzante?
- Cos'è il bucchero e quali sono le sue caratteristiche distintive?
Durante il periodo Villanoviano, la ceramica etrusca era caratterizzata da un impasto non depurato con impurità come sassolini e pagliuzze, e le decorazioni erano semplici, limitate a puntinature e figure impresse nell'argilla fresca.
Con l'influenza orientalizzante, la ceramica etrusca ha adottato nuove forme più complesse ispirate a quelle greche, come aryballos, alabastro, e crateri, e le decorazioni sono diventate più elaborate, raffigurando personaggi mitici e scene di vita.
Il bucchero è una ceramica etrusca di colore nero o grigiastro, nata a Cerveteri nel 680 a.C., caratterizzata dal suo colore naturale e dalle decorazioni incise su una ruota di legno o con una matrice, con forme come oinochoi e kiliches.