Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • I patrizi romani detenevano il potere politico e i diritti, mentre i plebei erano esclusi dalle cariche pubbliche e gravati da obblighi militari.
  • Le vittorie militari avvantaggiavano principalmente i nobili, lasciando i plebei a fronteggiare la povertà e la perdita delle loro terre.
  • I plebei, a causa dei debiti, rischiavano di perdere tutto e di diventare schiavi dei creditori, secondo la legge dell'epoca.
  • In risposta all'ingiustizia, i plebei si ritirarono sul Monte Sacro, rifiutandosi di lavorare e combattere.
  • Menenio Agrippa convinse i plebei a tornare alle loro attività con un apologo sull'interdipendenza tra le classi sociali.

Indice

  1. Disuguaglianze tra patrizi e plebei
  2. Conseguenze delle guerre sui plebei
  3. La secessione sul Monte Sacro
  4. L'apologo di Menenio Agrippa

Disuguaglianze tra patrizi e plebei

I cittadini romani, come abbiamo visto, non avevano gli stessi diritti: i patrizi potevano accedere a tutte le magistrature, tenevano sotto il loro controllo lo stato e disponevano delle sorti del popolo; i plebei erano esclusi da ogni carica e dovevano ubbidire e lavorare.

Conseguenze delle guerre sui plebei

Le guerre e le vittorie erano vantaggiose soltanto per i nobili, che si impadronivano della miglior parte del territorio conquistato; al contrario, i plebei erano costretti, per servire nell’esercito, ad abbandonare il campicello, che talvolta era la loro unica risorsa, e, quando tornavano sulla propria terra, trovavano sterpaglia e miseria. Spinti dalla necessità, si indebitavano, perdevano spesso tutto ciò che possedevano e potevano anche , poiché la legge lo consentiva, cadere schiavi dei creditori.

La secessione sul Monte Sacro

Un giorno i plebei, non potendo più tollerare siffatta situazione, si ritirarono sul Monte Sacro, decisi a non lavorare e a non combattere.

L'apologo di Menenio Agrippa

Il Senato inviò sul monte un patrizio, Menenio Agrippa, che raccontò alla plebe questo apologo: “un tempo le membra del corpo umano non vollero più lavorare per lo stomaco, che rimaneva, a loro avviso, inerte e passivo; pertanto le mani non portarono più cibo alla bocca, e i denti non masticarono più ed ogni attività venne sospesa. Ma in breve tutto l’organismo si indebolì e sopravvenne la rovina generale. Così, perdurando in questo vostro atteggiamento, rovinerete non solo i patrizi, ma anche voi stessi, poiché, se i nobili hanno bisogno del vostro lavoro, a voi è pure necessario il loro sostegno: e quindi la loro rovina sarà la vostra rovina”. I plebei, persuasi dalle parole di Menenio Agrippa, tornarono alle loro case e ripresero la consueta attività.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali disuguaglianze tra patrizi e plebei nella società romana?
  2. I patrizi avevano accesso a tutte le magistrature e controllavano lo stato, mentre i plebei erano esclusi da ogni carica e dovevano ubbidire e lavorare.

  3. Quali erano le conseguenze delle guerre per i plebei?
  4. I plebei dovevano abbandonare i loro campi per servire nell'esercito e, al ritorno, trovavano miseria. Spesso si indebitavano e rischiavano di diventare schiavi dei creditori.

  5. Come riuscì Menenio Agrippa a convincere i plebei a tornare alle loro attività?
  6. Menenio Agrippa raccontò un apologo in cui spiegava che, come le membra del corpo hanno bisogno dello stomaco, i plebei avevano bisogno del sostegno dei patrizi, convincendoli così a tornare alle loro case e riprendere le attività.

Domande e risposte

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