Concetti Chiave
- L'Agoghè era un rigoroso sistema educativo spartano per promuovere l'uguaglianza e la solidarietà tra i cittadini.
- Dalla giovane età di 7 anni, i bambini spartani venivano separati dalle famiglie e addestrati in discipline militari e di sopravvivenza.
- Superata una dura prova di sopravvivenza a 18 anni, i giovani ricevevano un mantello rosso e iniziavano un decennio di servizio militare.
- La vita sociale spartana includeva attività di allenamento fisico nei ginnasi e pasti comunitari nei Sissizi, lontani da lussi e ricchezza superflua.
- Le donne spartane erano educate a mantenere un corpo sano per generare figli robusti, contribuendo così alla forza della comunità.
Indice
Il sistema educativo spartano
L’ Agoghè era un sistema educativo degli Spartani.
Essi si ritenevano uguali tra loro (Homòlos), così come le loro terre.
Uno dei valori di Sparta, infatti, era quello dell’uguaglianza, cioè nesuno doveva cercare di avere una condizione migliore di altri.
Per rimanere solidali e perché la società fosse unica e compatta non dovevano esserci differenze di reddito.
Gli Spartani venivano educati già da piccoli e sottoposti all’Agoghè: a 7 anni venivano separati dai genitori e messi in una scuola (al giorno d’oggi la si potrebbe definire “caserma”), fino all’età di 18 anni.
Venivano educati a combattere e a difendere la città al meglio.La prova di sopravvivenza
Al raggiungimento del diciottesimo anno, i giovani spartani dovevano superare alcune prove, cioè il “loro esame”. Questo consisteva nella capacità di sopravvivere: infatti per un anno intero dovevano riuscire a vivere da soli all’aperto e procurarsi da mangiare, attraverso la caccia, la pesca e gli alimenti trovati in natura. Erano ammessi anche i furti, a patto di non farsi scoprire. Durante questo anno bisogna inoltre uccidere un Ilota.
Se i giovani riuscivano a superare la prova ricevevano un mantello rosso, una spada ed uno scudo. Quindi, a partire dai 19 anni, iniziava il periodo militare che durava 10 anni. Durante questo periodo i ragazzi si facevano crescere i capelli (che non avrebbero mai più tagliato) perché, si pensava, che combattere con i capelli lunghi incuteva timore ai nemici.
La vita degli adulti spartani
A 30 anni essi erano obbligati a sposarsi e formare una famiglia.
La donna, invece, veniva educata a prendersi cura del suo corpo per avere poi figli sani.
Gli Spartani sposati vivevano nella loro abitazione, insieme alla moglie, solo la sera e la notte, poiché di giorno trascorrevano il loro tempo nei ginnasi (campi di atletica o palestre) in cui tenevano in allenamento ed in forma il loro corpo.
Esistevano anche i Leschai, che erano circoli di intrattenimento.
Le abitudini alimentari spartane
I Sissizi, invece, erano delle mense pubbliche dove si mangiava a gruppi di 15 persone (sempre formati dalle stesse persone). Si consumava il tipico piatto di Sparta: il brodo nero, a base di carne e verdura cotta; si diceva che solo gli Spartani fossero in grado di mangiarlo e di ciò se ne facevano vanto.
Gli Spartiati avevano abolito il lusso, l’effimero e lo sfarzo, ovvero la “ricchezza inutile”.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale dell'Agoghè nel sistema educativo spartano?
- Quali prove dovevano superare i giovani Spartani al compimento dei 18 anni?
- Come vivevano gli Spartani sposati e quale era il loro stile di vita?
L'Agoghè mirava a educare i giovani Spartani all'uguaglianza e alla difesa della città, insegnando loro a combattere e a sopravvivere autonomamente.
Dovevano sopravvivere per un anno all'aperto, procurarsi cibo e uccidere un Ilota, dimostrando così la loro capacità di sopravvivenza.
Gli Spartani sposati vivevano con le loro mogli solo la sera e la notte, trascorrendo il giorno nei ginnasi per mantenersi in forma, e mangiavano nei Sissizi, mense pubbliche dove si consumava il brodo nero.