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Concetti Chiave

  • Augusto guadagnò il favore della plebe con elargizioni di grano, spettacoli e miglioramenti edilizi che ridussero la disoccupazione.
  • La divisione dell'impero in province senatorie e imperiali migliorò il controllo e l'integrazione centro-periferia.
  • L'esercito fu trasformato in un corpo professionale fedele all'imperatore, contribuendo alla stabilità dell'impero.
  • La politica estera di Augusto mirò alla stabilizzazione tramite accordi diplomatici e azioni militari, ma fallì oltre il Reno.
  • Augusto si presentò come restauratore dei valori romani, promuovendo la moralità, la famiglia e sostenendo la cultura tramite Mecenate.

Indice

  1. Il consenso di Augusto
  2. Divisione e controllo dell'impero
  3. Politica estera e sconfitta
  4. Augusto come pacificatore

Il consenso di Augusto

Augusto seppe conquistarsi anche il consenso della plebe con generose elargizioni di grano (frumentazioni), spettacoli, giochi e una politica edilizia che migliorò le infrastrutture dell'impero e fece diminuire la disoccupazione.

Divisione e controllo dell'impero

La divisione dell'impero in province senatorie e imperiali permise un migliore controllo del territorio e una più stretta integrazione fra centro e periferia.

Anche l'esercito fu trasformato da fattore di turbolenza in elemento di stabilità, creando un forte corpo militare professionale, fedele all'imperatore più che al senato.

Politica estera e sconfitta

La politica estera di Augusto andò nel senso di un consolidamento dei domini romani attraverso accordi diplomatici in Oriente e azioni militari nell'Europa centrale e nei Balcani. Falli però il tentativo di estendere il controllo oltre il Reno: qui l'esercito romano dovette subire una disastrosa sconfitta nella selva di Teutoburgo, a opera delle tribù germaniche di Arminio (9 d.C.).

Augusto come pacificatore

Augusto si presentò con successo come pacificatore e restauratore dei valori antichi di Roma (mos maiorum): andarono in questo senso i provvedimenti di moralizzazione del costume e di difesa della famiglia, ma anche il sostegno dato agli intellettuali attraverso l'abile opera di Mecenate, tanto che si definisce da allora "mecenatismo" la protezione e il soste- gno alla cultura offerto dai privati e dal pubblico potere.

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