Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Gli antichi egiziani erano politeisti e adoravano molte divinità, tra cui il Nilo e il Sole, elementi fondamentali per la loro vita.
  • Osiride era una figura centrale nella religione, associato al ciclo della vita e della morte, e al giudizio dei defunti.
  • Il mito di Osiride includeva la sua uccisione da parte del fratello Seth e la sua resurrezione, simboleggiata dal ciclo solare e agricolo.
  • Il processo di mummificazione era essenziale per preservare il corpo e garantire la sopravvivenza del Ka, lo spirito del defunto.
  • Grandi tombe come Mastaba e Piramidi furono costruite per proteggere i corpi mummificati e assicurare la vita dopo la morte.

Indice

  1. Religione e divinità egiziane
  2. Il mito di Osiride
  3. Mummificazione e vita dopo la morte

Religione e divinità egiziane

Gli antichi egiziani politeisti, cioè adoravano molti dèi. Profondamente religioso, il popolo egiziano divinizzò tutte le cose benefiche che lo circondavano. Esso adorava anzitutto il Nilo, apportatore di prosperità e vita così benigno da donare l’acqua preziosa proprio nell’estate, cioè nel periodo di naturale siccità. Insieme al Nilo adorò il Sole vivificatore, Ra o Ammone: e molti animali domestici, nei quali riteneva si incarnassero le divinità. Così il bue Api fu ritenuto una incarnazione di Osiride, il dio dei morti.

Il mito di Osiride

Gli Egiziani credevano che Osiride (sole che tramonta), figlio del dio Terra e della dea Cielo, fosse stato ucciso dal fratello Seth (notte); pianto, cercato e ritrovato dalla moglie Iside (luna), vendicato dal figlio Horo (sole che nasce) e risorto.

Mummificazione e vita dopo la morte

Era considerato anche dio dei campi, della vegetazione che, anch’essa, vive per la resurrezione dei semi posti nella terra. Osiride era il re dei morti, egli pesava sulla sua bilancia le azioni buone e cattive dei defunti per giudicarli. Se il piatto delle azioni cattive era il più pesante, lo spirito del morto (Ka) era divorato da un mostro; se invece traboccava il piatto delle azioni buone, era accolto nel regno di Osiride. Il giudizio aveva luogo durante i settanta giorni nei quali il corpo del defunto veniva mummificato. La mummificazione era una lunga operazione che doveva rendere il corpo incorruttibile, imbalsamato. Il Ka, o spirito, era considerato il doppio del corpo, dal quale lo separava la morte. Perché il Ka sopravvivesse era necessario che il corpo venisse preservato dalla decomposizione e dalla violenza. Per questo, quegli Egiziani che avevano i mezzi per farlo, mummificarono i corpi dei loro trapassati e costruirono tombe come i Mastaba e le Piramidi, che esistono ancora oggi.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo del Nilo nella religione egiziana?
  2. Gli antichi egiziani adoravano il Nilo come un dio, poiché era considerato apportatore di prosperità e vita, donando acqua preziosa durante il periodo di siccità estiva.

  3. Chi era Osiride e quale mito lo riguarda?
  4. Osiride era il dio dei morti e dei campi, figlio del dio Terra e della dea Cielo. Secondo il mito, fu ucciso dal fratello Seth, pianto e ritrovato dalla moglie Iside, vendicato dal figlio Horo e risorto.

  5. Qual era l'importanza della mummificazione nella cultura egiziana?
  6. La mummificazione era fondamentale per preservare il corpo del defunto, permettendo al Ka, o spirito, di sopravvivere. Era parte del processo di giudizio nell'aldilà, durante il quale le azioni del defunto venivano pesate da Osiride.

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