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Concetti Chiave

  • Otium e negotium erano concetti contrapposti nella cultura romana, rappresentando rispettivamente il tempo libero e le attività pubbliche.
  • I ludi erano eventi celebrativi e sportivi nel calendario romano, con gare nel circo, lotte tra gladiatori ed esibizioni teatrali.
  • Il Circo Massimo era il principale impianto sportivo, famoso per le corse dei cocchi, che attiravano spettatori e partecipanti desiderosi di libertà.
  • Le terme erano un'importante attività di svago e socializzazione per i romani, accessibile principalmente ai ceti abbienti.
  • Oggi, il concetto di otium ha perso il suo significato originale, diventando sinonimo di inattività anziché di elevazione dello spirito.

Indice

  1. Contrapposizione tra otium e negotium
  2. Valori rurali e svaghi romani
  3. Ludi e intrattenimenti romani
  4. Evoluzione dei ludi in età imperiale
  5. Il Circo Massimo e le corse
  6. Le terme come luogo di socializzazione
  7. Differenze sociali nell'otium

Contrapposizione tra otium e negotium

L’otium e il negotium erano due concetti chiave per la cultura latina, ma con un valore totalmente contrapposto. Infatti, mentre i negotia erano le attività puramente a servizio dello stato, l’otium indicava il riposo dall’attività pubblica, ovvero il tempo libero destinato alla vita privata o agli studi (otium litteraratum).

Valori rurali e svaghi romani

Per molto tempo la società romana predilesse i negotia.

Questa idea innata era influenzata in particolar modo dai tipici valori rurali del mos maiorum presenti sin dalle origini all’interno del cives romanus. L’otium, quindi, rimaneva soltanto un piccolo svago che essi si concedevano di tanto in tanto tra un impegno e l’altro.

Tra le varie forme intellettive di riposo, vi erano, pure, i momenti di svago, i quali potevano concederseli tutti; per esempio passeggiare per la città, andare al mare o al sacro fiume, abbandonarsi al relax delle terme, recarsi al circo o all’anfiteatro, contendersi in giochi di abilità o d’azzardo.

Ludi e intrattenimenti romani

In contemporanea con le attività religiose, i romani celebravano i ludi, tanto importanti da essere riportati nello stesso calendario romano, essi ospitavano gare sportive che si tenevano nel circo (ludi circenses), lotte tra gladiatori (ludi gladiatorii), esibizioni teatrali con sottofondo melodico (ludi scaenici), forme di intrattenimento di danzatori, mimi e giocolieri. Da menzionare sono, sicuramente, i ludi Cereales o ludi Cereris, rivolti a Cerere; i ludi Apollinaris, in onore di Apollo, i ludi plebei e i ludi Romani.

Evoluzione dei ludi in età imperiale

Con la crisi della repubblica, però, anche questi subirono una progressiva modificazione, assumendo sempre più caratteri propagandistici, che raggiunsero il culmine durante l’età imperiale. I promotori di questa evoluzione furono proprio i magistrati, che li utilizzavano come strumento di appoggio clientelare.

Il Circo Massimo e le corse

L’impianto sportivo più ampio fu il Circo Massimo, completamente lastricato di pietre e travertini, con due enormi obelischi posti al centro della pista, che raccoglieva ben 380 000 spettatori.

In esso si tenevano competizioni atletiche, pugilato e parate. Le più vagheggiate, però, erano le corse dei cocchi , guidati dalle aurigae, i fanti che dovevano dimostrarsi in grado di condurre il loro cavallo alla meta per ricevere, così, un premio in oro. I partecipanti erano per lo più schiavi o prigionieri di guerra, desiderosi di conquistarsi la libertà.

Durante gli agonismi i tifosi esultanti si dividevano in quattro fazioni (factiones), in continuo contrasto fra loro, identificate in base al colore delle tunica: factio albata (dei bianchi), factio veneta (degli azzurri), factio russata (dei rossi) e factio prasina (dei verdi).

Le terme come luogo di socializzazione

Altro passatempo godereccio per i Romani erano le terme (thermae), che costituivano una tappa fondamentale al temine di una giornata, necessaria ad alleviare gli stress, permettendo, inoltre, di socializzare ed intrattenersi con gli amici. Agli schiavi erano adibiti vari compiti ed erano loro che rispondevano alle esigenze dei loro padroni: c’era chi si occupava di portare l’olio, utile per ungersi prima della ginnastica, chi teneva gli asciugamani e chi rimaneva a sorvegliare gli spogliatoi, per evitare le “bravate” dei ladri. L’ingresso solitamente non era gratuito e prevedeva una cospicua somma di denaro.Soltanto il nobile che offriva per un certo periodo di tempo l’entrata ai vari clienti, poteva usufruire di uno speciale bonus.

Differenze sociali nell'otium

Da tutto ciò si può notare, una certa differenza nel modo di intendere l’otium tra gli abbienti e i meno. I ricchi erano più degli sportivi “passivi”, prediligevano il negotium e preferivano guardare e sostenere i loro schiavi durante le lotte, piuttosto che parteciparvi direttamente. I poveri, invece, erano in un certo senso obbligati a svolgere queste attività, ritenute indegne dagli optimates.

A differenza di altre culture, l’otium per i ceti sociali più alti era uno spazio di libertà strettamente necessario rispetto agli obblighi lavorativi, utile a raggiungere l’equilibrio psico-fisiologico. Era, quindi, un’arte a sé, che riusciva ad essere fatta solamente da chi sapeva conciliare in modo ottimale i due concetti chiave della vita.

Oggi, invece, questo termine ha assunto un significato dispregiativo, non più lavoro che eleva lo spirito, ma parola legata a chi non ha voglia di fare niente. Ora gli sportivi “attivi” non sono più gli schiavi, ma persone che hanno avuto modo di distinguersi, facendo della propria bravura un punto di forza, che li ha condotti, non soltanto ad una soddisfazione a livello personale, ma anche alla gloria e ad alla popolarità. Il tempo libero, inoltre, non è più vincolato dalla classe sociale, ma è totalmente subordinato alla singola persona, che decide di organizzarsi come meglio crede ed in base alle sue esigenze.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano i concetti di otium e negotium nella cultura latina?
  2. L'otium rappresentava il riposo e il tempo libero dedicato alla vita privata o agli studi, mentre il negotium indicava le attività a servizio dello stato.

  3. Come veniva percepito l'otium nella società romana?
  4. L'otium era visto come un piccolo svago tra gli impegni pubblici, influenzato dai valori rurali del mos maiorum, e prediletto meno rispetto al negotium.

  5. Quali erano alcune delle attività di svago praticate dai Romani?
  6. I Romani si dedicavano a passeggiate, visite al mare o al fiume, relax alle terme, spettacoli al circo o all'anfiteatro, e giochi di abilità o d'azzardo.

  7. Come si sono evoluti i ludi durante l'età imperiale?
  8. I ludi hanno assunto caratteri propagandistici, utilizzati dai magistrati come strumenti di appoggio clientelare, con eventi sportivi e spettacoli teatrali.

  9. Qual è la differenza tra l'otium antico e quello moderno?
  10. L'otium antico era un'arte necessaria per l'equilibrio psico-fisiologico, mentre oggi ha un significato dispregiativo, legato a chi non ha voglia di fare niente, e il tempo libero è gestito individualmente.

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