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Concetti Chiave

  • Il Regno Chin, situato in una regione arida, ha avviato una riforma agricola e sociale per migliorare la produzione e l'economia.
  • Nel 259 a.C., la riforma ha abolito il sistema feudale, introducendo tributi fissi e assegnazione di titoli nobiliari basati sul merito.
  • Nel 221 a.C., i Chin hanno fondato un impero centralizzato, unificando scrittura, pesi, misure e leggi in tutto il territorio.
  • Nonostante le riforme, l'imposizione di lavori statali e tasse eccessive ha causato malcontento tra contadini e nobili.
  • La dinastia Chin è caduta nel 206 a.C., sostituita dalla dinastia Han guidata da Liu Pang, senza un ritorno al feudalesimo.

Indice

  1. Divisione del mondo cinese
  2. Riforma del Regno Chin
  3. Costituzione dello Stato centralizzato
  4. Crisi e caduta della dinastia Chin

Divisione del mondo cinese

All’inizio del III secolo a.C. il mondo cinese era diviso in sette regni autonomi e in continuo contrasto. Uno di questi, il Regno Chin, situato nella regione nord-occidentale del paese, occupava una serie di aridi altopiani che offrivano scarsissimi mezzi di sussistenza; inoltre, ai suoi confini premevano popolazioni bellicose che minacciavano continuamente di invaderlo.

Si rese così necessario una profonda riforma, capace di aumentare la produzione agricola e quindi la ricchezza del Regno mediante lo sviluppo di un efficiente sistema di irrigazione; poiché, però, i contadini non avevano alcun interesse a impegnarsi in quest’opera, in quanto il raccolto in eccedenza sarebbe stato comunque prelevato dai signori feudali, l’unica soluzione possibile si rivelò l’abbattimento del sistema feudale.

Riforma del Regno Chin

La riforma ebbe inizio nel 259 a.C.: furono formate nuove unità sociali, cosituite ciascuna da dieci famiglie contadine, che avrebbero pagato ai signori un tributo unico e fisso, non più coincidente con l’eccedenza del raccolto; inoltre i titoli feudali avrebbero perso il loro carattere ereditario e sarebbero stati conferiti direttamente dal sovrano a quei nobili che si fossero distinti in guerra. Molti degli aristocratici che rinunciarono allo sfruttamento feudale confluirono allora nella classe dei burocrati, svolgendo mansioni amministrative per conto dello Stato e ricevevano in cambio una regolare retribuzione. Il rapido successo della riforma consentì ai Chin di sconfiggere i popoli che minacciavano i loro confini e di sgominare nell’arco di pochi decenni tutti gli altri Regni.

Costituzione dello Stato centralizzato

Nel 221 a.C. venne così costituito un unico Stato centralizzato, sotto il dominio della dinastia Chin: l’antico titolo di re (wang) fu sostituito da quello di imperatore (huang-ti). Si procedette quindi a una poderosa opera di organizzazione del vasto Impero, costruendo strade, unificando la scrittura, i pesi e le misure e fissando un codice di leggi scritte. L’Impero fu ripartito in trentasei prefetture, ciascuna divisa in numerosi distretti. Queste riforme, però, crearono anche nuovi problemi: per compiere i lavori “statali” (costruzione di strade, canali, fortificazioni ecc.), per esempio, i contadini furono sottratti forzatamente al lavoro dei campi, il cui rendimento di conseguenza diminuì; inoltre la riscossione delle imposte venne affidata ai mercanti più ricchi di ogni distretto, i quali ne approfittarono per eseguire tasse maggiori del dovuto; infine i nobili che avevano perduto gli antichi privilegi cospiravano per un ritorno al sistema feudale.

Crisi e caduta della dinastia Chin

La crisi esplose nel 209 a.C. che vide schierati da un lato la classe dirigente dei Chin e quella dei mercanti, dall’altro i piccoli feudatari di un tempo e i contadini: alla testa di questi ultimi si pose Liu Pang, egli stesso di origini contadine. La dinastia Chin infine cadde nel 206 a.C., ma ciò non condusse alla restaurazione del feudalesimo (rifiutato dai contadini e guardato con diffidenza dagli stessi nobili che erano ormai impiegati stabilmente in nuove funzioni), alla cui testa si pose la nuova dinastia Han, così chiamata dal nome della terra d’origine di Liu Pang, il nuovo imperatore.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della riforma nel Regno Chin?
  2. La riforma fu necessaria per aumentare la produzione agricola e la ricchezza del Regno, minacciato da popolazioni bellicose e caratterizzato da un sistema feudale inefficiente.

  3. Come venne organizzato l'Impero Chin dopo la sua costituzione nel 221 a.C.?
  4. L'Impero fu centralizzato, con la costruzione di strade, l'unificazione della scrittura, dei pesi e delle misure, e l'istituzione di un codice di leggi scritte, suddiviso in trentasei prefetture.

  5. Quali problemi emersero dalle riforme dell'Impero Chin?
  6. Le riforme causarono la diminuzione del rendimento agricolo, l'aumento delle tasse da parte dei mercanti e la cospirazione dei nobili per un ritorno al sistema feudale.

  7. Chi guidò la rivolta contro la dinastia Chin e quale fu il risultato?
  8. Liu Pang, di origini contadine, guidò la rivolta che portò alla caduta della dinastia Chin nel 206 a.C., portando all'ascesa della dinastia Han.

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